Ondata rosa in Regione: Rizzi, Dalmasso e Peroni a un passo dalla giunta

Il toto-nomine dà in ascesa la leghista bresciana. In corsa la Maiolo. Un rebus più complesso del solito

Quattro donne vanno sulla luna. Più facile che atterrare nella giunta del Pirellone, dove ormai in molti chiedono una pennellata di rosa. Mica le «quote», ma almeno qualcosa in più dopo che nell’ultima squadra Formigoni l’unico posto era per Antonella Maiolo, sottosegretario alla presidenza con deleghe a Diritti del cittadino e Pari opportunità. Un bel passo indietro dopo che all’An Viviana Beccalossi era stata affidata addirittura la vicepresidenza. Lasciata (un po’ a tradimento) per volare in parlamento dopo appena un anno. Archiviato il più 23 da ko sullo sfidante Filippo Penati e qualche giorno di vacanza («ma il mio telefono è sempre rimasto acceso, ho sentito spesso Berlusconi e gli alleati»), Roberto Formigoni torna al lavoro. Una settimana «di analisi del voto per cogliere le indicazioni arrivate dalle province e dagli elettori» e ora tocca al sudoku diabolico della nuova giunta. Oggi un incontro a Roma con Berlusconi per parlare di questo e altro, domani «appuntamenti con alcuni ministri».
Con la Lega che sale, An che tramonta e il Pdl che tiene, fare la nuova giunta sarà più complicato delle altre tre volte. Tanto che il governatore si prende «un mese di tempo» e si riserva di non giocare subito tutte le 16 carte da assessore e i 4 sottosegretariati che ha in mano. «Magari - ha spiegato - mi terrò qualcosa in tasca per quando ce ne sarà bisogno». Per ora in testa al toto giunta rosa c’è Monica Rizzi. Bresciana, leghista, nel 2005 aveva stravinto, ma questa volta non ce l’ha fatta. Non per demerito, ma perché nel suo collegio è stato paracadutato Renzo Bossi. Il figlio del «capo» a cui ha dovuto far da «balia». Comizi in 150 Comuni del Bresciano, fattorie, piazze, mercati e per la «trota» sono fioccate 13mila preferenze. Ora per la Rizzi è pronto un posto «d’importanza direttamente proporzionale al successo elettorale di Renzo». Un sottosegretariato all’Agricoltura nel governo Berlusconi ora che il ministro Luca Zaia dovrà occuparsi del Veneto o, più probabilmente, l’assessorato in Regione, visto che la nuova strategia del Carroccio punta a un settore da un milione e 600mila imprenditori, quasi tutti piccoli. Ma al Pirellone sono anche in attesa dell’«uragano Tricia». Patricia Kieran, a lungo data per sicura nel listino bloccato e oggi pronta a rientrare nella corsa. Presidente dell’associazione Cometa divulgazione scientifica, ha creato l’Oasi delle farfalle ai giardini Montanelli di via Palestro: 300 esemplari provenienti da Africa, Sud America e Sud-Est Asiatico in un habitat caldo-umido tra orchidee e piante esotiche. Legata al sindaco Letizia Moratti e un’amicizia con Marina Berlusconi, per la Kieran si ipotizza l’assessorato all’Ambiente. Soprattutto dopo l’avviso di garanzia all’assessore Massimo Ponzoni e Formigoni intenzionato a «tener conto delle indicazioni dei magistrati». In ascesa anche il nome di Margherita Peroni. Bergamasca, 15mila preferenze, cattolica, impegnata nel sociale, famiglia e solidarietà tra i valori di riferimento, potrebbe fare il salto dal consiglio alla giunta.

Da sempre in quota al presidente Francesco Cossiga con cui ha collaborato al Quirinale è Sveva Dalmasso, notaio, già nella commissione Statuto del Pirellone che ha dato vita al nuovo Regolamento. Non è entrata nel «listino» e ora potrebbe essere ripescata. Senza dimenticare un possibile ritorno di Antonella Maiolo, politica di lungo corso alla cui esperienza Formigoni sembra non voler rinunciare.

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