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Onna, il borgo fantasma cancellato dal terremoto: "Nessun edificio in piedi"

Un paese che non esiste più. Onna è un borgo spazzato via dalla scossa di sismica di questa notte. I soccorritori: "Non c'è più un edificio in piedi, è crollato tutto, molte persone sotto le macerie"

Onna, il borgo fantasma 
cancellato dal terremoto: 
"Nessun edificio in piedi"

L'Aquila - Un paese intermante distrutto, un borgo che non c'è più, spazzato via, questa notte, dal sisma.  Uno scenario apocalittico quello che si è presentato questa mattina ai primi soccorritori che sono arrivati ad Onna, un paese a circa una decina di chilometri da L’Aquila. Secondo le prime ricostruzioni le vittime potrebbero essere ventiquattro. "Non c’è più un edificio in piedi, è crollato tutto e ci sono molte persone sotto le macerie" raccontano alcuni testimoni che sono sopravvissuti. Tutti coloro che sono scampati alla furia del terremoto si trovano in strada con le poche cose che sono riuscite a portare fuori dalle abitazioni. E chi non è rimasto ferito sta scavando tra le macerie assieme ai soccorritori.

Lacrime e incredulità Raccontano di aver fatto proprio poco tempo fa un'esercitazione antisismica insieme ai bambini del posto. Piangono e cercano di dare conforto alla popolazione, ma l’unica cosa che potranno fare questo pomeriggio sarà una messa, celebrata dal parroco arrivato dalla vicina Monticchio nell’area verde che circonda il paese. Lì dove sono allineati quei sette corpi sotto un albero. Sono appena arrivati intanto due elicotteri, uno della Protezione Civile e un altro dei Vigili del Fiuoco, e un plotone dell’esercito armato di picconi per aiutare negli scavi. Dal primo elicottero sono scese delle unità cinofile per la ricerca tra le macerie degli eventuali sopravvissuti.

Superstite: "Ho ristrutturato negli anni 80" "Francamente non lo so come siamo usciti vivi di casa, io, mia moglie e i miei due figli. Ci ha salvato questa casa che avevo ristrutturato a metà degli anni ’80 proprio grazie alle agevolazioni seguite a un precedente terremoto. Ci sentiamo fortunati. Tanti altri non ce l’hanno fatta": lo ha raccontato uno degli abitanti di Onna, Gianfranco. "Ho sentito la casa tremare, io e mia moglie siamo riusciti a uscire dalla camera da letto - ha proseguito -. Sono persino riuscito a gettarmi addosso il primo vestito che ho trovato. Ma il mio primo pensiero sono stati i miei figli che dormivano in altre due stanze. Anche loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi ma all’inizio non riuscivo a trovarli.

Sono stati minuti di terrore, sentivo odore di gas, polvere, un boato fortissimo".

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