Il Vaticano scende in campo sulla riforma delle Nazioni Unite e chiede ufficialmente che sia limitato, se al momento è «irrealistico abolirlo», il diritto di veto dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dellOnu, ovvero Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. La proposta è stata presentata da monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso il Palazzo di Vetro a New York, il quale ha sottolineato che luso del veto ha ostacolato, in più di una occasione, la pace. «In questa fase di negoziati intergovernativi - ha osservato larcivescovo Migliore, in un suo intervento di venerdì, rilanciato ieri dalla Radio Vaticana - labolizione del diritto di veto sembra essere meno praticabile. Una sua riforma è invece più opportuna e realistica».
«In tante occasioni - ha fatto notare il rappresentante vaticano - il suo impiego ha rallentato e addirittura ostacolato la soluzione di questioni cruciali per la pace e la sicurezza internazionale, permettendo la perpetrazione della violazione della libertà e della dignità umana. Troppo spesso - ha aggiunto - è la mancanza di intervento che provoca un danno reale. La riforma del diritto di veto è allora tanto più necessaria in un tempo in cui il «consenso multilaterale» continua ad essere in pericolo ed è ancora subordinato alle decisioni di pochi».
«I membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dellOnu dovrebbero impegnarsi a non dare un veto in situazioni in cui sono implicati il genocidio, crimini contro lumanità, crimini di guerra e gravi violazioni del diritto umanitario internazionale», ha proseguito. «I membri permanenti dovrebbero mostrare grande responsabilità e trasparenza nellesercizio del diritto di veto», ha aggiunto.
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