da Milano
È scontro tra la Commissione europea e il governo di Madrid sullOpa da 27 miliardi di euro lanciata dalla tedesca E.On sulla spagnola Endesa. Su Endesa ha anche lanciato unOpa la catalana Gas Natural, appoggiata dal governo spagnolo, che osteggia invece i tedeschi.
Bruxelles ha infatti informato formalmente la Spagna di essere giunta alla conclusione preliminare secondo cui Madrid ha violato l'articolo 21 della normativa sulle fusioni attraverso la maggior parte delle condizioni imposte alla tedesca E.On dal regolatore spagnolo per l'energia, Cne, nell'ambito dell'offerta su Endesa. In particolare E.On sarebbe costretto a vendere circa un terzo degli asset di Endesa, soprattutto centrali nucleari e a carbone. Le condizioni poste dal Cne - spiega Bruxelles in una nota - «sollevano seri dubbi riguardo alla loro compatibilità con la legge comunitaria».
Nella sua valutazione preliminare, la Commissione ritiene che le condizioni poste dal Cne a E.On per l'acquisizione di Endesa «violino le regole del Trattato sul libero movimento di capitali (art.56) e la libertà di stabilimento (art.43) poiché non sono giustificate da ragioni di sicurezza pubblica e in nessun caso risultano necessarie o proporzionate alla protezione della sicurezza pubblica».
Le autorità spagnole hanno tempo fino al 4 settembre per dare una risposta, ma hanno già fatto sapere che non lo faranno immediatamente. Piuttosto, da Madrid è venuta una prima risposta verbale molto secca: «Il governo continuerà a restare fermo sulla sua posizione, così come è nel nostro diritto», ha dichiarato il vicepremier, Maria Teresa Fernandez de la Vega. Secondo de la Vega, le condizioni imposte dal Cne a E.On non violerebbero la normativa comunitaria sulle fusioni, come sostiene invece Bruxelles.
La Commissione europea è però pronta ad «agire rapidamente» nei confronti dei tentativi della Spagna di bloccare l'offerta di E.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.