Arianna Cioffi
Lennesima morte bianca, la diciassettesima dallinizio del 2005, si è consumata ieri nel cantiere della Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità, in viale della Serenissima, nel quartiere Prenestino. Intorno alle 11.30 Renato Caputo, un operaio italiano di 44 anni, è morto trafitto da un tondino di metallo. Era precipitato da una scala sulla quale stava salendo e alla quale ha cercato di aggrapparsi, invano.
Lepisodio, il secondo in ventiquattro ore (dopo la morte di un operaio a Monterotondo, precipitato dal tetto di un capannone), ha scatenato aspre polemiche nel mondo politico e dei sindacati sulla sicurezza dei cantieri e sul rispetto delle direttive europee. «Circa il 10 per cento di tutti gli incidenti sul lavoro - dichiara Piergiorgio Benvenuti, capogruppo di An alla provincia - sono imputabili a cadute. LUnione europea stima che ogni anno siano circa 500mila i lavoratori che cadono a causa di carenze nellutilizzo dei ponteggi e delle scale. Per questa ragione - continua Benvenuti - il Parlamento europeo ha approvato, nel 2001, una direttiva che specifica le modalità di utilizzo di queste attrezzature perché si mantengano le migliori condizioni di sicurezza e siano migliorati i criteri di valutazione dei rischi». «Quello che chiediamo - conclude il capogruppo di An alla Provincia - è il rispetto delle norme di sicurezza vigenti e delle direttive europee in ambito di garanzia dei posti di lavoro per arginare episodi gravi come quello accaduto ieri». Chiede unassunzione di responsabilità collettiva Luca Malcotti, segretario dellUgl per Roma e il Lazio, denunciando la carenza di controlli nei cantieri e del «senso di responsabilità dei committenti pubblici e delle istituzioni».
Questo «ennesimo, tragico infortunio sul lavoro - commenta lassessore capitolino ai Lavori pubblici, Giancarlo DAlessandro - mostra ancora una volta quanto siano necessari controlli e verifiche sul rispetto delle garanzie di sicurezza nei cantieri. Invito dunque a valutare lopportunità di riunire intorno a un tavolo i rappresentanti dei lavoratori e tutte le istituzioni che hanno potere in materia di misure di sicurezza e di controlli». «Il Comune di Roma - conclude DAlessandro - impegnato in modo particolare a far rispettare le regole sui luoghi di lavoro di sua competenza, è pronto a fare la sua parte perché questo stillicidio di incidenti venga interrotto». Lassessore regionale al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili, Alessandra Tibaldi, ritiene che sia «urgente listituzione di un osservatorio per la sicurezza dei luoghi di lavoro così come deciso dalla giunta regionale quando sono stati stanziati i relativi fondi». Per il segretario dei Ds romani, Esterino Montino «è fondamentale rafforzare gli interventi in tema di sicurezza con unazione di prevenzione». A questo proposito, il presidente della commissione regionale lavoro, Peppe Mariani dei verdi, annuncia che convocherà «al più presto una commissione straordinaria per affrontare lemergenza».
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