Ha picchiato così forte da spellarsi le mani. Ha urlato tanto da perdere quasi la voce. Prima che fosse tardi, e che il rumore dei motori coprisse le sue grida. Prima che laereo su cui non doveva trovarsi decollasse con lui a bordo. Chiuso nella stiva. Assieme ai bagagli che aveva appena finito di caricare.
Volo Az-818, in partenza dal terminal 1 dellaeroporto di Malpensa con destinazione Tunisi. Venerdì 19 ottobre, le 9.15 di mattina. Le operazioni di imbarco sono terminate, lassistente di volo ha chiuso il portellone. I passeggeri attendono il decollo. In pista, invece, il personale della Sea - la società che gestisce gli scali milanesi - ha appena concluso il proprio lavoro. Sta per cominciare il rullaggio. Tutto è pronto.
A quel punto, colpi sulla fusoliera. Nessuno ci fa caso, almeno allinizio. Ma i colpi continuano, sempre più forti. E poi le grida. È una hostess ad allarmarsi per prima. Avvisa il comandante, che spegne i motori e blocca laereo, un McDonnell Douglas Super-80. Le urla, si rendono conto tutti, arrivano dalla stiva, che viene aperta nuovamente. E tra i bagagli, in stato di shock, cè un dipendente della Sea. È uno degli addetti alle operazioni di carico e scarico. I suoi colleghi, per errore, lavevano chiuso nel velivolo pochi minuti prima. Una disattenzione consumata in un attimo, e che poteva essere fatale. «Fortunatamente è stato scoperto subito - fa sapere Sea - e non lepisodio non ha avuto conseguenze». Perché se lAz-818 delle 9.15 fosse partito, luomo avrebbe seriamente rischiato di morire assiderato prima dellatterraggio a Tunisi. Prima, quindi, che qualcuno potesse accorgersi della sua presenza, e prestargli soccorso. Un volo di due ore e 55 minuti in un ambiente non pressurizzato, e oltre seicento miglia da percorrere a una quota di oltre 10mila metri di altitudine, e a temperature di decine di gradi sotto lo zero. Con ogni probabilità, troppo per resistere.
E infatti trema dalla paura, quando lo trovano. È consapevole del pericolo che ha corso. Lequipaggio lo fa salire immediatamente a bordo, dove luomo riceve la prima assistenza.
Operaio dimenticato in stiva rischia di decollare per Tunisi
Il dipendente della Sea è riuscito a far fermare laereo già in fase di rullaggio dando pugni alla carlinga
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