OPERAZIONE DI POLIZIA NELL’EDIFICIO DEGLI ARTIGIANI IN VIA CONFALONIERI

Un’irruzione per arrestare degli spacciatori scatena la protesta violenta degli immigrati

OPERAZIONE DI POLIZIA NELL’EDIFICIO DEGLI ARTIGIANI IN VIA CONFALONIERI

(...) Il blitz è improvviso, lo scontro violento. Gli agenti chiudono la Stecca dai due ingressi, gli extracomunitari - una settantina, per lo più senegalesi - affrontano la linea delle forze dell’ordine. Sono venti minuti ad alta tensione, gli occupanti si barricano nell’edificio. In otto vengono fermati e portati in questura per accertamenti. Denaro e stupefacenti sequestrati. Poi la polizia arretra il fronte. Quel che resta è la rabbia degli immigrati. Minuto dopo minuto, sempre più violenta.
Pietre contro i portoni metallici dell’edificio, vetri in frantumi, rifiuti alle fiamme. Ma il peggio è all’esterno. Un gruppo di senegalesi esce in via Confalonieri, inizia a lanciare bottiglie, tizzoni roventi strappati ai falò che fino a pochi minuti prima avevano illuminato il budello dello spaccio, violenza cieca contro forze dell’ordine e passanti. Il quartiere ha paura. E la protesta non risparmia nessuno. Spacciatori e polizia.
«E adesso? - è la domanda che rimbalza tra gli abitanti della zona -. Gli agenti se ne sono andati, questi stanotte sfasciano tutto». Ancora: «Perché non li avete portati via tutti?», chiedono in strada. E la risposta è che questa era un’operazione contro lo spaccio, e che il tempo degli sgomberi arriverà. «Che sia presto - chiedono i residenti - perché questa è una latrina a cielo aperto, e ogni giorno ce n’è una. Quando si decideranno a risolvere la situazione una volta per tutte?».
In serata, il vicesindaco De Corato fa sapere che «è necessario che tutta l’area di via Confalonieri venga sgomberata. Domani (oggi per chi legge, ndr) accerteremo la situazione dello stabile e se questo risulta abbandonato. Se lo è, ci impegneremo affinché la proprietà si operi per ripristinare una situazione di sicurezza. Bisognerà capire come liberare quella zona dagli spacciatore e dagli abusivi. Faremo la nostra parte per vedere di imporre alla proprietà privata quelli che sono i compiti che gli spettano».

Perché la Stecca sembra ormai un rebus immobile, in cui ogni tassello è bloccato da un altro. Così le forze dell’ordine non possono sgomberare fino a quando non sarà decisa la destinazione definitiva dell’edificio, né il Comune pianificare finché l’area sarà ostaggio dell’illegalità.

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