Le opere italiane sfidano Londra e il crollo delle Borse

Occhi puntati su Londra, il 20 ottobre, dove Sotheby’s ha in programma un nuovo appuntamento con l’arte italiana del Novecento, che sarà un termometro eloquente dell’interesse dei mercati dopo i crolli delle Borse mondiali. Sicuramente irraggiungibile il record di Gino Severini, messo a segno solo tre mesi fa, quando una sua Danseuse del 1915 è stata aggiudicata per 18,7 milioni di euro. Ma l’interesse è ugualmente attratto da alcuni pezzi di grande valore. La stima «premia» un Interno metafisico con testa di filosofo di Giorgio de Chirico, splendida composizione del 1926 valutata da 1,27 a 1,9 milioni di euro. Ma nella top list di Sotheby’s dal 1999 - anno in cui fu avviata la periodica offerta di Novecento italiano - De Chirico non figura nemmeno. Ci sono invece altri nomi illustri, a riprova della loro internazionalità. C’è Piero Manzoni, di cui nella prossima asta vanno un Achrome stimato tra i 379 e i 505mila euro, e la celebre Merda d’artista, la numero 083, che quota tra i 63 e gli 88mila euro.

C’è, con un numeroso gruppo di opere provenienti da tutto il mondo, Lucio Fontana: quattro suoi Concetti spaziali hanno stime variabili tra i 200mila e 1,5 milioni di euro. Sorprendente, nell’asta del 20 ottobre, un Incontro a due del 1955 del friulano Afro Basaldella, valutato fino a 500mila euro.

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