2 CONTRO LIPOCRISIA
Finalmente si dà spazio
allobiettività dei fatti
Bravo direttore! Con il titolo («Hanno ragione i negri») porta alla ribalta i danni provocati dallipocrita relativismo, per dare spazio alla concretezza e allobiettività dei fatti.
La rivolta di Rosarno mi rammenta John Steinbeck che descrisse il dramma di quei poveri «viaggiatori della speranza» che dagli Stati interni degli Usa si spostavano in California per raccogliere frutta e sopravvivere, sia pure fra il degrado e la miseria. Le alternative erano maggiori sofferenze e morti premature (splendida la descrizione di quella donna - la figlia - che aveva perso il bambino e allattava il vecchio padre, morente e privo di cibo, in un vagone ferroviario in disuso). Il fenomeno interno, negli Stati Uniti, si è ridotto; sono subentrati i messicani senza arte ne parte (ma con tanta povertà) che, clandestinamente, migrano con le stagioni. Di fianco a loro si è allineato un altro esercito di migranti: quello dei trafficanti di droga. Come in Italia. Tante prediche e tante campane; i cittadini raccolgano i cocci.
P.S. Ieri sera ho ascoltato Assunta Almirante («La Zanzara» Radio24); quella lucidissima donna ha impartito una bella lezione di realismo a Fini. Gli rimprovera la «prepotenza mentale» in quanto pretende di comandare in casa di chi lo ha accolto e gli ha dato maggior visibilità (e denaro, aggiungo io). «Poteva rimanere a casa sua!», ha sentenziato la vedova Almirante.
2 GIUSTO MANDARLI VIA
Nessuna azione selvaggia
è giustificabile
Carissimo «Bamba»... (questa volta lo voglio attribuire io a te!)
anche stavolta, nel tuo articolo odierno, hai smarronato! Quei negri non hanno assolutamente ragione di fare quel tremendo casino a Rosarno! Anche se qualcuno, per un buon motivo, li ha molestati,... ciò non può giustificare il loro selvaggio comportamento in rappresaglia contro una popolazione che, beno o male, li ha accolti,... seppure a malincuore! Bene hanno fatto quegli abitanti a ribellarsi e a mandare in ospedale alcuni di loro!... E ora i negri hanno paura;... ma di più dovevano fare quei bravi cittadini calabresi! Che c'entra sfasciare macchine, spaccare vetrine, divellere cartelli stradali, incendiare cassonetti e terrorizzare donne sole dentro le automobili! Ha ragione Maroni a dire che sono stati trattati con troppa benevolenza da certe ambigue istituzioni;... per cui se ne approfittano a dismisura sentendosi protetti da chi li plagia e li gestisce per loschi motivi di interessi economici e politici! Loro stessi sono voluti venire in Italia a dannarci l'anima!... e non certo richiamati direttamente da qualcuno del Bel Paese! E allora che se ne ritornino nelle capanne fra le steppe e savane!,... così ci liberiamo di soggetti indesiderati dalla maggior parte del popolo italiano! Caro Vittorino,... almeno tutti quei negri ribelli andrebbero ricacciati al più presto e con la forza;... perché sia a Rosarno sia nelle altre parti della penisola, essi si sentono già padroni a casa nostra e per questo ne approfittano facendo riemergere tutta la loro indole primitiva e bestiale! Se avessimo fatto in qualche Paese africano ciò che essi hanno fatto da noi,... come minimo ci avrebbero linciati sul posto senza possibilità di appello e di difesa! È proprio vero, quando tu dicesti che dalla sinistra sei passato alla destra conservando, però, le idee di sinistra:... ma non sarà stato, per caso, il tuo attempato amicone Capanna a farti calare le brache (in senso stretto) convertendoti a lui?... Ehmmm!
Gano (c.l.)
2 PERSONE INFELICI
Un titolo dapertura
di basso livello morale
Gentile sig. Feltri... sono da molti anni un assiduo lettore del Giornale, so che molto probabilmente non leggerà lei questa mia, comunque mi sento in dovere di comunicarle la mia intenzione di non acquistare più per il momento il Vs quotidiano, per evitare di vedere titoli d'apertura ed altro di basso livello morale come quello di stamani!!! Penso che solo l'idea di inserire un titolo del genere possa nascere da una persona «infelice» oppure da una persona, come credo, che sa di doversi rivolgere a lettori infelici; io non lo sono quindi... Grazie dell'eventuale attenzione scusandomi anche con le pregevoli firme che compongono la Vs redazione!
Mauro Bottazzi
2 PUNIRE I FOMENTATORI
Hanno tutti torto
sia i bianchi sia i negri
Hanno ragione i negri; assolutamente no, hanno torto sia i Bianchi sia i negri o qualsiasi razza, non è lecita nessuna approvazione, per la
distruzione di cose altrui, sono fatti che non dovrebbero esistere, né in Italia né altrove. I primi a essere puniti dovrebbero essere i fomentatori se vengano scoperti e con pesanti condanne bisogna insegnare a molte persone che la prima cosa giusta è il dovere e non il diritto, e per tutti, non diciamo cavolate sul ruolo della tipologia del lavoro, perché sono balle inventate: anche i meridionali hanno sempre lavorato la terra e fatto altri mestieri.
F. Canepa
2 TUTTO DA CONDIVIDERE
No al vittimismo
dei vertici regionali
Egregio direttore, ho letto il suo editoriale odierno, titolo in oggetto, e ne condivido pienamente vuoi il tono vuoi il contenuto e vuoi il percorso argomentativo dello sviluppato ragionamento. A mio parere, poi, non è da sottovalutare il fatto che la rivolta degli immigrati - di colore soprattutto - sia accaduta in Calabria, notoriamente patria del socialismo (italiano) peggiore. Concordo per una linea di rigore, stando bene attenti a non ascoltare troppo, anzi a lasciare affatto inascoltata la (tardiva) richiesta di aiuto e la incredibile giustificazione vittimistica che il vertice amministrativo regionale calabrese ha diramato: l'essere stata abbandonata dallo «Stato». Domando: ma per essere abbandonati, non occorre prima essere «sedotti» e, contestualmente, essere anche un tutt'uno con lo «Stato», per lo meno e se non ci si sente «Stato»?
Luigi Antonio De Lellis
2 LORIGINE DI UN TERMINE
Una questione
di etimologia
Il titolo odierno del Giornale esprime una inspiegabile contraddizione: «Hanno ragione i negri. (...) Una volta qui non li si può sfruttare in modo vergognoso e prendere a fucilate (...)». Il termine negro definisce in lingua spagnola il colore della pelle di un subsahariano, indicando con estrema precisione storica una sorta di anello di congiunzione tra animale e uomo. Costoro - i negri appunto - per secoli vennero deportati in massa (circa un terzo della popolazione del continente) e utilizzati come forza lavoro, prima dai musulmani e poi dai cristiani, legittimati questi ultimi sin dal 1452 da Papa Niccolò V con la bolla Dum diversas. Questo è dunque il negro, e come tale - mi perdoni direttore l'insolenza della puntualizzazione - è legittimo sfruttarlo e, quando se ne presenti il caso, prenderlo a fucilate.
Francesco Falcolini
2 CAPACITÀ DI VALUTAZIONE
Parole straordinarie
che non fanno una grinza
Carissimo direttore, ho già letto il suo fantastico editoriale e ho pure dato, prima di approfondirli, un'occhiata ai grandiosi pezzi di Acquarone, Farina, Magli e Malpica. Devo dire che il nostro Giornale è davvero grande e in possesso di una straordinaria capacità di esatta valutazione critica su quanto avviene non solo in Italia, ma nel mondo intero. Le sue parole in particolare non fanno la benché minima grinza. C'è poco da fare. Le cose stanno esattissimamente così come lei le ha a meraviglia esposte. Perché aspettare che il bubbone assuma dimensioni insopportabili? Si regoli per tempo ogni cosa con buon senso e si rispetti sul serio la disciplina e le chiare leggi. Chi lavora deve ricevere la giusta mercede e nel contempo saper sottostare ai doveri che la società esige. Con buona pace e vero progresso di tutti.
Bruno Rachele
2 LA SOLITA SINISTRA
Altro che indizio
di intolleranza xenofoba
Intervistato ai microfoni dell'emittente televisiva La 7, il pur bravo e serio giornalista Piero Sansonetti ha stigmatizzato - nel commentare i fatti di Rosarno - l'uso del termine «negri» sui titoli di alcuni quotidiani nazionali, tra i quali anche il Giornale. Secondo Sansonetti il ricorso a tale vocabolo sarebbe indizio di inciviltà, razzismo, intolleranza xenofoba, schiavismo e molto altro ancora, in linea con i noti parametri dell'ultrasinistra. Mi permetto solo di constatare che l'aggettivo italiano «negro» è l'esatta e pedissequa trasposizione dell'analogo aggettivo latino niger nigra nigrum che - contrapposto a candidus o, più raramente, albus - qualifica il colore nero, in questo caso riferito alla pigmentazione dell'epidermide. Del resto nel continente africano c'è anche un importante fiume che si chiama Niger e ben due Stati che si chiamano rispettivamente Niger e Nigeria.
Danilo Bonelli
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