È ora di adottare una seria politica per l’auto

È ora di adottare una seria politica per l’auto

Il mondo di Hollywood per decenni ci ha raccontato degli Indiani e dei Cowboys. Gli Indiani sono stati rappresentati come i cattivi che tendevano agguati, che assalivano carovane di sorpresa, prendevano lo scalpo delle vittime, insomma i veri malfattori. I Cowboys venivano rappresentati come i puri e leali che civilizzavano i selvaggi. Epico il film «Ombre Ross» di John Ford con il famoso inseguimento della carrozza da parte dei Pelle Rossa. A un certo momento, però, Hollywood ha cominciato a rivedere questo modello di rappresentazione e gli Indiani sono stati rivalutati e descritti nella loro civiltà più profonda, diversa da quella dei Cowboys, ma ugualmente piena di valori e tradizioni.
In «Balla con i lupi» la totale riabilitazione della civiltà indiana si è compiuta. Viene spontaneo collegare il primo modello degli Indiani al settore dell’Auto. Una demonizzazione del settore si è perpetrata per anni, rappresentando l’auto mobile come il nemico dell’uomo: che inquina, che fa rumore, che sorpassa a destra, che va troppo veloce, che parcheggia sul marciapiede, che miete vittime su strade e autostrade.
L’effetto di questa aggressione mediatica è ancora la base della rappresentazione che il pensiero comune fa dell’automobile, come grande nemica dell’uomo. Si è tralasciato, tuttavia, di rappresentare, mediaticamente, come la legislazione a livello europeo abbia promulgato da Euro 1 fino a euro 5 una serie di regolamentazioni sempre più stringenti da un punto di vista di inquinamento acustico, atmosferico e di sicurezza per ottenere l’omologazione dei vari modelli.
In questi ultimi venti anni, le case Costruttrici hanno investito ingenti somme in ricerca e sviluppo per rispettare le normative e rendere il prodotto auto sempre meno inquinante più silenzioso, più sicuro in sostanza più rispettoso dell’ambiente. Tecnologie avanzate come quella dell’ibrido prende sempre più piede, arricchisce di nuovi modelli i listini delle case costruttrici e l’auto elettrica è ormai sul mercato, e a livello europeo è favorita nella commercializzazione da una legislazione avanzata. Forse è arrivato il momento, come è avvenuto per gli Indiani, di rivalutare l’automobile, cessare di demonizzarla e realisticamente considerarla in maniera positiva per l’impegno che è stato profuso e continuerà ad essere profuso nel migliorarla.
Temo, però, che questo governo non abbia riconosciuto il settore dell’Auto tra i fattori di sviluppo del nostro Paese.

Il mercato è sempre più depresso, in novembre è stato il 10% inferiore allo scorso anno e decine di migliaia di addetti del settore sono a rischio di impiego. Ci auguriamo di essere presto smentiti da un’azione rapida ed energica dell'esecutivo.
*Presidente Areté Methodos

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