«Ora Adriano impari a sacrificarsi»

da Milano

La predica vera, che sottintende una bacchettata è per Adriano. «Con lui, Mancini si sta comportando da fratello maggiore. Pian, piano, anche Adriano arriverà a fare i sacrifici che gli vengono spiegati da chi ha giocato al calcio». Detto nei termini soft di Moratti è un richiamo all’ordine. In sintesi: la pazienza si è esaurita. Il presidente è tornato a parlare di Inter, dopo lo sciopero del tifo attuato domenica (non si è presentato a San Siro). Eppure la partita contro la Lazio ha, in parte, riconciliato il suo spirito tifoso con la squadra. «Mi sembra abbia reagito con carattere. Vedremo cosa succederà giovedì contro la Roma. Non sarà facile, ma domenica ho visto una reazione piena di grinta, dignità e orgoglio».
Moratti ha usato più volte la parola orgoglio, proprio in riferimento alla prossima partita di Coppa Italia (mancheranno Materazzi e Dacourt, squalificati). Un invito e una speranza. «Ci può essere un momento di rilassamento, ma giocatori e tecnico hanno dimostrato di aver dentro ancora molte cose da esprimere, lo facciano giovedì con orgoglio e dignità».

Sarà l’unico modo per accettare il disastro di Roma come un incidente di percorso. «Quel giorno la squadra è stata travolta nei primi minuti da una valanga. Con il senno di poi, sai sempre cosa fare. Quando ti succede, anche nella vita è più difficile. Proviamoci, poi se il destino vorrà...».

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