Ora è la compagnia di bandiera, con un controricorso, a chiedere i danni alla società che gestisce lo scalo di Malpensa. Danni che, si legge in una nota, non hanno importi lontani da quelli richiesti dalla stessa Sea. Alitalia contesta inadempimenti rispetto «agli obblighi di sviluppo dellaeroporto di Malpensa», nonché «gravi danni di reputazione relativi al perturbamento del recente processo di privatizzazione». Rispettando perfettamente i termini processuali, Alitalia si è costituita nel giudizio davanti al tribunale di Busto Arsizio. La prima udienza si terrà il prossimo 28 maggio.
Il controricorso di Alitalia «contiene la replica puntuale allassunto di Sea che il rapporto con Alitalia dovesse proseguire fino al 2041 pur in assenza di ogni vincolo contrattuale e a prescindere da ogni logica di impresa, mostra come il danno emergente non sia riscontrabile in quanto tutti gli acquisti e gli investimenti di Sea sono perfettamente compatibili con lutilizzo dellaeroporto da parte di ciascun altro vettore passato e futuro, dimostra come ogni valutazione di cosiddetto lucro cessante sia esclusa dalla mancanza di alcun vincolo pluriennale, e tanto meno più che trentennale, di legame fra Sea ed Alitalia». I vertici di Alitalia intimano a effettuare i processi nelle aule dei tribunali e non sulle pagine dei quotidiani e precisano che la compagnia «comunicherà esclusivamente dati oggettuali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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