«Il giorno dopo se è andata bene tutti salgono sul carro, se è andata male sono lì pronti a impalarti».
Assessore Bozzetti, che fa regola i conti?
«Ma no. È stato un successone. Che salga pure chi vuole».
Prima ci sono stati problemi?
«Milano è una città difficile. Non è mica Roma o Parigi. Non è stato facile convincere gente nelle diverse categorie».
Lei ci ha sempre creduto?
«Ho cominciato il giorno dopo ledizione dello scorso anno a capire quali fossero gli errori, dove si potesse migliorare».
E dove si è migliorato?
«La mossa vincente sono stati i rapporti con i privati. Anche miei personali, quelli con cui ho convinto la gente a organizzare tanti eventi gratis».
Bilancio finale?
«Spendere 300mila euro per un evento che Vale almeno 4 milioni è unimpresa. Ma alla fine tutti hanno voluto partecipare».
Cosa le è piaciuto di più?
«Il ritrovato orgoglio dei milanesi. Come se la gente si sentisse di appartenere di più alla città».
Basta una notte?
«È la prova che Milano non va musealizzata, ma fatta vivere. Un milione di persone in giro e nemmeno un problema di ordine pubblico».
Un miracolo?
«No. La dimostrazione che eventi di questo tipo hanno un effetto deterrente nei confronti dei reati. Bisogna aumentare queste occasioni di intrattenimento gratuite».
Gratuite, appunto.
«La gente ha voglia di divertirsi, ma troppo spesso non se lo può permettere».
Concetto difficile da far passare?
«Le iniziative nelle piazze non vanno ostacolate perchè non sono voluttuarie, ma utili anche sotto il profilo sociale».
La cultura è andata a ruba.
«La cultura non si deve arroccare nei palazzi, va portata nelle piazze. Apriamo le porte della Scala e dei musei, devessere lei a fare il primo passo verso la gente».
Cosa non ha funzionato?
«Ammetto che la città è sporchina. Bisognerebbe raddoppiare i mezzi dellAmsa. E anche qualche mezzo pubblico in più sarebbe servito».
Commercianti promossi?
«Bene nelle zone interessate dagli eventi: via Torino, Corso Vittorio Emanuele, lIsola, Brera».
Lanno prossimo nuovo sindaco, Bozzetti prenota lo stesso assessorato?
«Non so. A me rimane lorgoglio di aver portato in giro un milione di persone. Certo ormai ci sono affezionato, mi piacerebbe esserci ancora, ma è un evento che ormai appartiene alla città. Che Milano dovrà rivivere indipendentemente da chi sarà lassessore. Una festa comandata».
Prossima sfida?
«Trasferire lo spirito di questa notte alla settimana della moda. Tanta gente che partecipi a unoccasione ancora troppo elitaria. E poi fare lo stesso durante i grandi appuntamenti della nuova fiera di Rho-Pero. Chi arriva da fuori deve trovare una città viva».
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