Cronache

Ora i No Tav fanno irruzione anche nelle scuole E in Francia festeggiano 30 anni di alta velocità

A Parigi da 30 anni conoscono bene l'alta velocità sui binari. Il loro Tgv collega Parigi e Lione in 2 ore. In Italia invece si resta fermi e un preside autorizza un volantinaggio no tav a scuola in val di Susa

Ora i No Tav fanno irruzione anche nelle scuole 
E in Francia festeggiano 30 anni di alta velocità

Milano - Mentre in Francia brindano, ovviamente a champagne, al trentesimo compleanno dei treni ad Alta velocità, nelle scuole italiane fanno irruzione i No tav. Una gara ad alta velocità nella quale, per ora, sono in testa i cugini d'Oltralpe. Oggi a Parigi si festeggiano i 30 anni della Tgv (train à grande vitesse), la linea dei treni super veloci che collegano la capitale e Lione in sole due ore. In questi anni 2 miliardi di francesi si sono spostati senza problemi da nord a sud grazie ai treni transalpini. La prima linea Tgv è entrata in servizio il 27 settembre 1981. Da noi c'è qualche problema in più... Basti pensare a tutte le poteste per la costruzione del corridoio 5 in val di Susa. La sindrome Nimby (not in my back-yard), ovvero fate ciò che volete purchè fuori dal mio giardino, è un male che rischia di azzoppare il Paese.

Mentre a Parigi festeggiano, noi siamo dispersi fra i "no tav", "no tunnel tav" di Firenze e chi più ne ha più ne metta. Ieri un gruppo di studenti del liceo Des Ambrois di Ulzio ha improvvisato un mini-corteo interno, passando di classe in classe e interrompendo i professori per distribuire volantini "per la liberazione di Nina e Marianna. Il riferimento è a Elena Garberi, 39 anni, operaia di Avigliana e Marianna Valenti, le due No tav arrestate il 9 settembre a Chiomonte durante un "assalto" alle reti. Dunque anche nelle scuole e con l'autorizzazione del preside si dà voce ai no tav e invece non si difende chi vuole l'alta velocità come bene produttivo futuro per il paese. Infatti sempre nello stesso istituto c'è un ragazzo che viene preso sempre di mira dagli sberleffi dei compagni. Indovinate chi è? Ovviamente il figlio di chi ha una delle imprese che dovevano lavorare nei cantieri della val di Susa. "Hanno cominciato ad insultarlo dandogli del mafioso.

Personalmente ho dovuto iscrivere mio figlio - afferma il padre del ragazzo dell'Italcoge l'azienda ex titolare di lavori al cantiere di Chiomonte - a una scuola privata di Bardonecchia e tutti i giorni viene accompagnato o dal fratello o da uno dei miei dipendenti perchè la stessa banda di ragazzi, noti nella scuola per fare a tempo perso gli spacciatori non di noccioline e gassosa, hanno promesso che appena lo vedono in treno gli "ricordano alcune cose".

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