Ora i sondaggi fanno paura: una donna per sfidare il premier

Laura Cesaretti

da Roma

Una donna in tv contro Berlusconi, al posto di Prodi? La proposta, lanciata ieri sulla Stampa dal ds Peppino Caldarola (che ha anche indicato per la bisogna la sua compagna di partito Anna Finocchiaro, reduce da un’ottima performance anti-Cavaliere a Ballarò), non dispiace agli strateghi della campagna del Professore. «È una bella idea, se qualcuno deve andare a confrontarsi col premier, Anna funziona benissimo e lo ha dimostrato», riconosce Fabrizio Morri, che dal Botteghino si è trasferito al quartier generale prodiano per coordinare le iniziative elettorali del leader.
Morri e gli altri dirigenti dell’Unione negano che gli effetti della valanga tv berlusconiana si facciano già sentire nei sondaggi: «Quello di Mannheimer è il primo che dà questa lettura, a noi non risulta». Ma la preoccupazione c’è: «Berlusconi sta francamente esagerando». E le idee su come tenergli testa non sono chiarissime.
Una cosa però è chiara: se Berlusconi riesce a «dettare l’agenda, che è la prima lezione di una campagna elettorale», come gli riconosce il presidente della Vigilanza Rai Paolo Gentiloni, e sceglie come ring la tv, Romano Prodi rischia di trovarsi in difficoltà. E infatti, suggerisce Morri, «fa bene a non rincorrerlo, di confronti è meglio che ne faccia pochi». Forse perché anche «all’interno di spazi pari, Berlusconi continuerebbe ad essere un imbattibile protagonista tv, in sintonia con il mezzo che usa», notava ieri sulla Stampa Lucia Annunziata, una che di televisione ne mastica.
E anche il consigliere d’amministrazione Rai in quota Prc, Sandro Curzi, mette in guardia la sinistra invitandola a «non sottovalutare» gli effetti del battage berlusconiano, e a «non dire che si sta facendo male da solo, perché il premier sta facendo una campagna seria, forte, e principalmente contro i suoi alleati». Lo stesso allarme confidato a Riccardo Barenghi da Caldarola: «Noi sembriamo i Curiazi e lui l’ultimo Orazio, che combatte da solo contro Rutelli, sfida Prodi, aspetta D’Alema e Fassino. L’Orazio alla fine vinse, quindi attenzione a sottovalutarlo». Di qui la proposta: posto che il capo dei Curiazi Prodi non è esattamente uno che buca il video, allora meglio una donna, magari «pacata, competente e seducente» come la Finocchiaro.
D’altronde, ricorda, anche nel ’96 fu una donna, Giovanna Melandri, a sconfiggere Berlusconi in tv, mica Prodi. Negli ultimi giorni, dicono al Botteghino, Prodi «è riuscito a dare alcune risposte efficaci, certo meglio del silenzio precedente». Ma tener testa al video-Cavaliere resta un’impresa: «Il problema di Prodi è di riuscire a rendere più nitida la nostra proposta, trovare quelle 4 o 5 parole d’ordine che arrivano alla gente - dice Morri - ma capisco che non può farlo ora, almeno finché il nostro programma non verrà finalmente sdoganato».
Intanto, l’inquietudine del centrosinistra per il dilagare del premier si trasforma in irritazione contro i propri uomini Rai. Nel mirino c’è soprattutto il presidente Claudio Petruccioli.

Luciano Violante critica il «silenzio dei vertici» della tv a fronte della presa di posizione di Ciampi. E un dirigente dell’Ulivo sospira: «Petruccioli sembra uno di quei gentleman di campagna inglesi che discutevano di pace coi tedeschi e non si erano accorti che Hitler stava già bombardando Londra».

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