In principio si son scornati sui nomi, e sia. Nel frattempo hanno cominciato ad accapigliarsi sui programmi, e vabbè. Adesso, i partiti dellUnione si scannano anche sul simbolo dellUnione. Ad aprire il fuoco ieri è stata Cristina Morelli la presidente regionale dei Verdi. La quale sè molto risentita che Stefano Zara abbia targato i suoi manifesti affissi in vista delle primarie con quel marchio arcobaleno che rappresenta tutta la coalizione, mentre Marta Vincenzi ha usato quello dellUlivo ed Edoardo Sanguineti non ne ha utilizzato alcuno. carta e penna, Morelli ha scritto a Zara: I Verdi scrivono a Stefano Zara e gli chiedono di togliere il simbolo dell'Unione dai manifesti per la campagna per le primarie. «Poichè i Verdi fanno parte dellUnione e non hanno mai dichiarato di sostenere la sua candidatura, e visto che gli altri candidati non hanno utilizzato tale logo, la invitiamo a sostituire il simbolo dellUnione con quello di chi la sostiene». Anche perché, aggiunge: «Se Zara utilizza il simbolo dellUnione e gli altri candidati non lo fanno, sembra che solo lui rappresenti lintera coalizione».
Se i Verdi si dicono certi che Zara «comprenderà le ragioni di tale richiesta», ieri Zara altro non ha fatto che girare immediatamente la domanda ai vertici del comitato organizzativo delle primarie: «Mi sono detto disponibile a togliere il simbolo dai miei manifesti, ma mi hanno risposto di andare avanti così» segna luno a zero. Del resto, ribalta la questione: «Io credo che, se mai, visto che queste sono le primarie dellUnione, sarebbe stato serio che anche gli altri candidati utilizzassero il simbolo dellUnione. Anche perché tutti si possono presentare, anche chi, come me, corre senza lappoggio di alcun partito». Clima teso, soprattutto dopo il primo faccia a faccia televisivo che, laltra sera, ha messo a confronto su Primocanale Stefano Zara e Marta Vincenzi, prima del secondo round fra i due andato in onda ieri sera su TeleNord. SuperMarta non solo ha accusato la politica genovese, e quindi par di capire i suoi alleati, di aver avviato un dibattito «idiota» sul termovalorizzatore, riducendo il livello della discussione cittadina alla questione «inceneritore sì-inceneritore no», là dove il no è stato pronunciato proprio dalla sinistra dellUnione, ma ha lanciato avvertimenti chiari non al centrodestra, ma allUlivo stesso, lasciandosi scappare persino un invero poco elegante «Burlando? Il ragazzo è giovane, imparerà».
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