«Ora mettiamo in rete i nove atenei milanesi»

È giovanissimo, ma non ha grilli per la testa. E nemmeno la rivoluzione, visto che a Palazzo Marino vuol «proseguire ciò che di buono ha già fatto Albertini». Parla al telefono mentre torna da San Pietro dove ha assistito alla veglia di Pentecoste. «Bellissimo il richiamo di papa Benedetto XVI all’unità. Bellissimo il discorso di Julian Carron».
Malagola, purtroppo dobbiamo scendere a terra. Perché tante preferenze ai giovani?
«Io sono andato per mercati, metropolitane e la gente ha visto in me e nei miei amici la voglia di costruire, di prendersi le responsabilità».
E quindi?
«Ha dato fiducia a una generazione di giovani che costruisce e non distrugge come quelli che hanno devastato corso Buenos Aires».
Punto più applaudito nel suo programma?
«Ho usato un metodo diverso, sono andato per le strade a chiedere alla gente di cosa avesse bisogno. Il programma lo farò adesso».
Prima proposta in consiglio?
«Il tentativo di mettere in rete i nove atenei milanesi. Sono una ricchezza e una miniera d’energia che farà più grande Milano».
Pronto alla lobby con Maran e Fidanza?
«Assolutamente sì. Non sono un politicante e voglio il bene della mia città.

Conosco bene Fidanza e sarà un ottimo alleato».
Amnistia e grazia a Sofri?
«Il carcere deve restituire al più presto il condannato alla società. La grazia solo dopo che Sofri l’avrà chiesta».
Politico preferito?
«Roberto Formigoni».

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