Ora nei quartieri spopolano i Gas: la spesa domestica è «di gruppo»

Amicizia, sostegno, alta qualità, solidarietà, sono le parole chiave dei «gas», i gruppi di acquisto solidale che si stanno diffondendo sempre di più a Milano. Sono, infatti, 98 in Lombardia e 50 «censiti» in città, dei gruppi che vanno dalle 10 alle 70 famiglie di aderenti a seconda delle zone, per un totale di almeno 3mila milanesi. Attenzione però: si tratta di numeri sottostimati che fanno riferimento solo ai gas ufficiali, quelli che aderiscono a Retegas e Intergas, che non tengono conto di altrettante reti di acquisto solidali che nascono spontaneamente e ufficiosamente a Milano.
In pratica i gruppi di acquisto solidali sono un gruppo di famiglie e di amici che una o due volte alla settimana fa una spesa collettiva, direttamente dal produttore: l’agricoltore biologico, la cooperativa che produce saponi e detersivi ecologici, spesso fatti in casa, allevatori e cascine. Ci si trova nella sede il giorno prescelto per fare i conti e ritirare la propria spesa, che si trasforma così un momento di socialità, diventando la scusa per fare due chiacchiere con gli amici, bere un bicchiere di vino e magari mangiare una fetta di torta. Insomma anche un’incombenza stressante si può trasformare in un momento conviviale. In teoria, dietro questo gesto, che richiede certamente rispetto alla spesa «personale» uno piccolo sforzo di organizzazione in più, ci sono gli ideali: a partire dal nome: solidale. Solidale è l’acquisto diretto dai produttori, per sostenere agricoltori e allevatori, i lavoratori, l’ambiente. Tra i clienti e i produttori infatti si instaura un legame di fiducia che non riguarda solo i prodotti e la loro qualità, spesso appunto coltivati in modo biologico, ma anche il rispetto dei diritti degli stessi lavoratori. Tra i fornitori più impegnati, per esempio, ci sono i produttori della Locride che si oppongono alla ’ndrangheta, i contadini pacifisti israeliani e palestinesi, ma anche le comunità carcerarie e le comunità di recupero. Senza dimenticare l’attenzione per l’ambiente: organizzando gli acquisti in questo mondo, infatti si limitano anche il trasporto e la conseguenze emissione di gas di scarico, cui si aggiunge l’effetto beneficio di saponi e detersivi prodotti a mano che non inquinano. «Il gas - spiega Mauro Fumagalli, coordinatore di Intergas - è un’esperienza di vita. Intanto è un modo diverso di fare la spesa, consapevole e critico. Noi conosciamo i produttori da cui ci serviamo, sappiamo come coltivano i prodotti, conosciamo i loro dipendenti, andiamo a trovarli ogni tanto. Uno degli aspetti più importanti, infatti, è la relazione che si instaura tra le persone. I gas, che sono nati una quindicina di anni fa, sono in espansione. Come li ho conosciuti? Un amico di famiglia, che era agricoltore, decise di passare al biologico, in quegli anni - erano gli anni Settanta - si veniva considerati dei pazzi. Io decisi di sostenerlo, con il passaparola la cosa si allargò e ci trovammo a fare gruppi di acquisto solidale senza nemmeno accorgercene».
Ulteriore e non certo trascurabile vantaggio: il risparmio.

Un risparmio che può arrivare fino al 30- 40 per cento sui prodotti di qualità, come ortaggi, vino, olio, e gastronomia, e non certo sul primo prezzo dei grandi supermercati, rispetto al quale fare la spesa con i gas può arrivare a costare anche il doppio.

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