«Ora primarie, uninominale e immunità»

RomaSuperato anche l’ostacolo del processo breve, la maggioranza va avanti a vele spiegate verso la fine della legislatura. I numeri ci sono e a remare nella stessa direzione di Pdl e Lega c’è anche il gruppo dei Responsabili, dipinto malvagiamente come pattuglia solo a caccia di poltrone. «Non è così - assicura uno dei leader, l’ex futurista Silvano Moffa - martedì prossimo sottoporremo ai vertici del Pdl un nostro documento politico programmatico per aprire la fase due del governo». Una piattaforma in cui i temi principali riguardano la giustizia, il welfare, le riforme istituzionali e il sistema elettorale. Con una novità decisamente attuale nei giorni in cui si mormora di possibili successori alla leadership di Berlusconi. «La nostra proposta è quella di modificare il sistema elettorale, ritornare all’uninominale, diminuire i collegi elettorali e introdurre il sistema delle primarie per la scelta del candidato premier futuro». Insomma, aprire al metodo statunitense con un faro: «Creare un grande centrodestra che abbia come valori fondanti quelli del Partito popolare europeo», dice Moffa. Ben vengano i congressi, la democrazia interna e, soprattutto, «le alleanze su base federale delle anime che compongono il centrodestra attuale». «Autonomi come partito ma saldamente alleati al centrodestra con obiettivi e schieramento chiari - gli fa eco Pippo Gianni, esponente dei Popolari per l’Italia di domani - per questo abbiamo deciso di presentare liste autonome in tutte le grandi realtà comunali e provinciali».
L’ex finiano Moffa, poi, riafferma la lealtà del gruppo al progetto tanto caro alla Lega: «Restiamo federalisti convinti e, anzi, il prossimo passo è quello di gettare le basi per una grande riforma istituzionale in senso federale». Tradotto: «Dobbiamo superare il bicameralismo perfetto, rendere il Senato la camera delle Regioni e lasciare a Montecitorio il potere legislativo». C’è tempo per fare tutto ciò? «Certo, in due anni dobbiamo disegnare la nuova architettura dello Stato». Idem sentire col Cavaliere anche in materia di giustizia: «Nel documento c’è la necessità di procedere alla separazione delle carriere - anticipa Moffa - di riformare il Csm e anche una proposta che potrebbe essere impopolare ma è sacrosanta».

Un’idea che potrebbe ottenere appoggi bipartisan: «Bando alle ipocrisie: dobbiamo reintrodurre l’articolo 68 della Costituzione. Solo con l’immunità parlamentare, infatti, si possono dare garanzie al legislatore rispetto allo strapotere dell’ordine giudiziario. In fondo quello che vollero fare i padri costituenti».

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