Fabrizio de Feo
da Roma
È uno scontro a colpi di inchiostro sacro e profano quello che va in scena allantivigilia di ferragosto tra Repubblica e Avvenire. Un faccia a faccia a distanza tra Francesco Merlo e Dino Boffo, in cui il primo si impegna a intonare il de profundis della religione cattolica basandosi su un (presunto) esodo degli studenti dallora di religione e in cui il secondo, direttore del quotidiano della Conferenza episcopale, ribatte colpo su colpo e con affilata ironia alle acrobazie verbali della «firma» di largo Fochetti.
Il punto di partenza è un articolo, sempre della Repubblica, che annuncia con enfasi la crisi dellora di religione. «Uno studente su tre ormai sceglie lora alternativa» annuncia il quotidiano romano.
Poco importa che il ministero dellIstruzione smentisca seccamente quei dati. Il messaggio è ormai partito e i «non avvalentesi», i ragazzi fantasma, le anime vaganti che si aggirano ciondolando nei corridoi dei licei e, spesso, si autoidentificano come quelli «brutti sporchi e cattivi» in contrapposizione ai «buoni», inchiodati in classe a fare religione, tornano improvvisamente a balzare agli onori delle cronache. Tanto che il giorno dopo larticolo, Merlo intinge la penna nel calamaio del laicismo e scrive un fondo in cui il compiacimento per lagonia dellora di religione si trasforma in uno schiaffo inflitto ai sostenitori del rinascimento del sentimento religioso e del «no» al referendum sulla procreazione assistita.
Il sasso è lanciato. Trascorrono 24 ore e Dino Boffo (ma anche Luigi Amicone sul Foglio) scende in campo. Il direttore di Avvenire contesta la lettura «mistificata» di un presunto calo dei «frequentanti lora di religione». E se la prende con Merlo («un discolaccio») accusato di avere spacciato per buone quelle cifre senza prima averle verificate, ma soprattutto «trascurando bellamente» il «secco comunicato del ministero dellIstruzione che disconosceva senza fare complimenti le cifre del finto scandalo». Ma ciò che più dà fastidio al giornale dei vescovi è il commento di Merlo sul calo delle presenze in aula («hanno vinto il referendum sulla procreazione assistita e ora perdono lora di religione»).
Scrive Boffo: «Non hanno digerito il risultato del referendum, questo è ormai chiaro». Il direttore di Avvenire si chiede se leditore della Repubblica, lingegnere Carlo De Benedetti, abbia qualche nipotino in famiglia per verificare di persona lutilità dellora di religione. «Difendere lora di religione e il consenso davvero ampio di cui gode - si legge - non significa fare come lo struzzo. So che qualcosa va raddrizzato e molto va migliorato. A partire dalla coscienza di sé che gli insegnanti di religione devono avere.
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