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Ora Rocca teme uno zaino pesante: «Non sono l’Italia»

da Pila

L’eco delle medaglie azzurre conquistate nel fondo, nello slittino, nel bob, nel pattinaggio arriva fin qui a Pila, in Val d’Aosta, nel buen retiro in cui gli slalomisti cercano di vivere in pace le ore che li dividono dall’ultima occasione offerta loro dal programma per salvare la faccia dello sci alpino. Da più parti si osserva che discesisti e slalomisti sono i ricchi dello sci, quelli che muovono con maggior facilità l’interesse (e i quattrini) degli sponsor, quelli che dalla Federsci ottengono un budget più consistente, ancora quelli che la gente ferma per strada, per chiedere loro l’autografo, stringere la mano, insomma tornare a casa e dire agli amici «ho parlato con Rocca». O Ghedina. O Blardone.
L’Olimpiade, però, è una cosa diversa. La medaglia è sempre e comunque la medaglia, che venga da sport frequentati o da discipline meno seguite, spesso dimenticate, talvolta ignorate.
L’ultima occasione per salvare la faccia, si diceva. Giorgio Rocca, dominatore degli slalom di coppa fino a un mese fa, ha scelto di venire qui per nascondersi, potersi concentrare, evitare chiacchiere e polemiche. Forte delle parole di Tomba: «Non considerate Rocca il salvatore della patria, evitate di caricargli addosso troppa pressione». E Rocca stesso fa sapere: «Io sono Giorgio Rocca, non sono l’Italia». E porta sulle spalle uno zaino molto pesante «come lo scorso anno ai mondiali di Bormio». Ma Rocca sa anche di valere (si pensi alle cinque vittorie consecutive di coppa) e che a lui la gente, soprattutto quella del suo mondo, «chiede molto» e lui «è pronto a darlo».
Ha chiesto ai giornalisti di rispettare la sua preparazione, al caso c’è il suo manager, Andrea Vidotti, che può risolvere i piccoli interrogativi. Qui, assieme a Rocca, ci sono da un paio di giorni Patrick Thaler e Paul Hannes Schmid, ieri sera è arrivato anche Manfred Moelgg, reduce dal brutto gigante olimpico. Gli allenamenti vanno avanti bene (alla vigilia si dice sempre così), oggi e domani ci saranno prove di slalom su una pista appositamente ghiacciata dall’allenatore Claudio Ravetto, in modo da avvicinare il più possibile le condizioni che si troveranno sabato al Sestriere.
Intanto, tra i paletti, domani ci sarà lo slalom donne, con l’incognita Putzer - in pratica al rientro dopo il lungo infortunio - più Karbon, Moelgg e Nadia Fanchini.

A loro non si chiede molto ed è forse per questo che potrebbe arrivare una gradita sorpresa.

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