Ora lo "sconto" alle squadre scende a 22 milioni

Il Comune ritira i 14 previsti per demolire il Meazza. I club prendono tempo

Ora lo "sconto" alle squadre scende a 22 milioni
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Si chiama "compartecipazione alle spese", si legge "sconto". I consiglieri del Pd erano saltati sulla sedia quando la vicesindaco Anna Scavuzzo aveva riferito nelle scorse settimane che il Comune avrebbe dovuto contribuire al progetto del nuovo stadio di San Siro con 36 milioni di euro, 12 per abbattere e rifare il tunnel Patroclo (una richiesta del Municipio 7, rispetto al progetto iniziale presentato da Milan e Inter, per allontanare il nuovo impianto dalle case di via Tesio, il costo totale è di circa 80 milioni), altri 14 milioni per la parziale demolizione e rifunzionalizzazione del Meazza ("solo per le parti vincolate dalla Sovrintendenza" aveva precisato il sindaco Sala) e 9,6 per le bonifiche dei terreni che saranno restituiti come nuove aree verdi a Palazzo Marino. Era montata la protesta, per convincere gli indecisi "è fondamentale" abbassare la cifra o addirittura dimezzarla, aveva chiesto il segretario metropolitano del Pd Alessandro Capelli. E ieri, in quello che dovrebbe essere stato l'ultimo faccia a faccia coi club prima del voto della delibera in giunta che sarà forse anticipato già a domani con una seduta straordinaria o rimarrà all'ordine del giorno giovedì, Scavuzzo ha riferito che la "compartecipazione" si ferma a 22 milioni. Eliminati i 14 della demolizione del Meazza, i più complicati da giustificare anche dal punto di vista politico, con gli ambientalisti sul piede di guerra e il ComitatoXSan Siro che ancora ieri, con il verde Carlo Monguzzi, ha rilanciato la proposta di un referendum per la ristrutturazione. L'incontro si è chiuso alle 13, per il Milan erano presenti il presidente Paolo Scaroni e il consulente rossonero Giuseppe Bonomi, per l'Inter la dirigente di Oaktree Katherine Ralph. Bocche cucite. Sembra che le società non proporranno altre modifiche fino al voto della delibera in Consiglio prevista il 29. Poi si vedrà.

Per il presidente FdI del Senato Ignazio La Russa "è giustissimo avere uno stadio moderno e accogliente e che sappia produrre più reddito ma sono anche romantico e non vorrei l'abbattimento di San Siro. Le due cose possono e potevano stare insieme, avevo proposto due stadi vicini. Vedremo se saranno capaci di far passare la delibera, ho qualche dubbio.

Vediamo se la sinistra è compatta e ha i numeri, non devono avere aiuti dall'opposizione" ha ribadito. E on line è partita la protesta "Giù le mani dal Meazza", "intasiamo le caselle mail dei consiglieri comunali di maggioranza". Mail bombing.

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