Cronaca locale

Ora la sinistra è tutta dalla parte di Letizia

Il centrosinistra è tutto con Letizia. almeno il giorno dopo. Almeno nelle dichiarazioni ufficiali, perché da quella parte alla lady ministra insultata e fischiata non è arrivata nemmeno una telefonata di solidarietà.
«Condanna durissima, durissima, durissima», scandisce con rabbia Romano Prodi per le bandiere israeliane bruciate durante la manifestazione. «È un peccato - si rammarica il leader dell’Unione - rovinare una manifestazione così importante». Il segretario ds Piero Fassino condanna le contestazioni a Letizia Moratti ed esprime la «più ferma ripulsa morale e politica contro chi ha bruciato le bandiere di Israele». Gli fa eco il leader della Margherita Francesco Rutelli «Non tollereremo più gesti simili». Ma è durissima la reazione da tutto il mondo politico, con Fausto Bertinotti, presidente «in pectore» della Camera, che si scaglia contro «l’ignobile gesto di Milano, dove un gruppo di estremisti ha dato fuoco alla bandiera israeliana». Unica voce fuori dal coro quella del comico, ora consigliere del Pdci in consiglio regionale, Bebo Storti: «Il pubblico di un teatro democraticamente può applaudire o fischiare avendo pagato il biglietto. Gli italiani hanno pagato un biglietto salatissimo per avere la democrazia e tutti gli anni, il 25 aprile, se lo ricordano. Si può scegliere se festeggiare o starsene a casa ma se ci si presenta allora si accettano i fischi». La replica arriva all’istante dell’azzurro Manfredi Palmeri: «Paole prive di dignità».
Sul rogo delle bandiere con la stella di Davide l’ira di Israele è durissima. L’ambasciatore Ehud Gol definisce senza mezzi termini «fascisti della sinistra estrema» coloro hanno bruciato le bandiere israeliane. «Da ebreo e israeliano - dice l’ambasciatore - mi sono colmato di vergogna e di rabbia alla vista del barbaro comportamento di chi ha profanato la sacralità della festa della liberazione del 25 aprile assieme alla memoria dei caduti della Brigata Ebraica in Italia». Il ministro Carlo Giovanardi rassicura l’ambasciatore israeliano spiegando che «l’Italia ufficiale non ha dimenticato e non dimenticherà l’Olocausto e i terribili segni di antisemitismo presenti anche in Italia». Anche il presidente del Senato Marcello Pera esprime all’ambasciatore Gol la sua solidarietà al governo israeliano con una telefonata e parla di «ignobile e vergognoso atto di teppismo e di antisemitismo». Il vicepresidente della commissione europea, Franco Frattini, afferma che bruciare bandiere «è un fatto che nulla ha a che vedere né con la Resistenza né con la Liberazione, ma con una forma di totalitarismo vero e proprio». Solidarietà alla comunità ebraica arriva dal candidato sindaco per l’Unione Bruno Ferrante che ricorda come il 25 aprile «è un momento di memoria, una festa che deve unire e non dividere». «Penosi atti di solidarietà da coccodrilli - attacca invece il vicesindaco Riccardo De Corato -. Infatti solo in teoria e a parole il centrosinistra condanna i gravi atti di inciviltà compiuti durante il corteo.

Ma nei fatti fanno finta di dimenticare che i manifestanti presenti sono tutti elettori di Prodi, e sono gli stessi che il prossimo 28 maggio voteranno per il candidato sindaco dell’Unione Bruno Ferrante».

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