Francesco Flachi, alla puntata del 7 marzo di Gradinata Sud, ha dimostrato ulteriormente - se mai ve ne era il bisogno e contrariamente a quello che si dice o si vorrebbe far credere - quale sia il proprio spessore umano.
Ha parlato tranquillamente dei propri problemi para-calcistici, dei motivi che lo hanno indotto al silenzio con i media e delle cause delle proprie prestazioni altalenanti (se così si può dire di chi ha segnato comunque 11 gol giocando senza compagno di reparto...). Ha poi ulteriormente confermato la propria assoluta volontà di rimanere alla Samp. E qui il discorso si chiude. Ogni opportuna valutazione è ora di competenza esclusiva della società, che, se lo riterrà, potrà compiere il più clamoroso dei harakiri sportivi non rinnovandogli il contratto.
Esaminando la partita con la Juve, non posso non ricordare, in primis, la minaccia urlata ai 4 venti dal presidente Garrone, il quale aveva preannunciato che non soltanto la Juve non avrebbe trovato la squadra A, ma neppure i giovani. Ebbene, cosa è invece accaduto? È accaduto che: la situazione dei diritti tv è sempre nello stato in cui si trovava il giorno della «minaccia»; il presidente Garrone non era presente allo stadio; la Juve ha trovato la Samp nella propria migliore formazione possibile; la Samp, dal canto proprio, ha trovato - ultima di una fila di «perle» iniziata il giorno in cui il presidente si è schierato contro i Potenti del calcio - il signor Trefoloni.
Risultato: 90' di abitraggio a «senso unico», con sistematica applicazione della legge «due pesi e due misure», culminati nell'ovvia e prevedibile punizione da parte della Signora alla prima distrazione difensiva della Samp. E poi ci chiediamo per quali motivi la Juve in Europa non vinca quasi mai. Semplice: gli arbitri italiani non possono dirigere squadre italiane in competizioni internazionali. Quindi, giocoforza, per la Juve in Europa non c'è «trippa per gatti»...
Ci sono poi attaccanti che segnano poco, ma picchiano e lottano come leoni (alla Bazzani per intenderci); ci sono attaccanti che non si vedono per 90', ma alla prima palla ti castigano; ci sono attaccanti che sbagliano gol incredibili, ma ne fanno di impossibili e viceversa; ci sono attaccanti che non realizzano granchè, ma manovrano e giocano alla grande, rendendosi utili alla squadra.
Colombo, invece, non segna, non picchia, non lotta, non gioca bene, non salta l'uomo, non realizza gol semplici né difficili. Nulla.
A me dispiace dirlo (perchè ha veramente l'aspetto di una gran brava persona e di un professionista molto serio), ma devo fare una considerazione tecnica: per quale arcano motivo gioca nella Samp e viene regolarmente messo in campo, preferendolo a Foti o a qualsiasi altro giovane della Primavera che - viste le prestazioni di Colombo - avrebbe soltanto possibilità di fare meglio? Spiace dirlo e non vorrei passare per polemico, ma qui la colpa non è certo di Colombo: è soltanto di chi lo ha fatto tornare e di chi lo mette in campo.
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