Cronache

Le ordinanze non valgono per nomadi e centri sociali

Caro Lussana, qualche settimana fa, ospite di Primocanale nella trasmissione Destra-Sinistra, come rappresentante dei Comitati del Centro Storico, dissi all'assessore Scidone, che non mi smentì, che al centro sociale Buridda sarebbero stati riservati i locali dell'attuale mercato del pesce, e gli preconizzai che le difficoltà a combattere l'abusivismo, sarebbero enormemente aumentate. Facile profezia: ancor prima della prossima allocazione del centro sociale, a quanto leggo su il Giornale e la stampa cittadina, sull'alpino circondato e minacciato. Avete ragione a dire che poche decine di anarchici e di giovani dei centri sociali stanno tenendo in scacco Genova e le forze dell’ordine, facendo i comodi loro, praticamente indisturbati. Il problema è ancora più grave nel centro antico, dove quelle frange di scalmanati ormai la fanno da padroni più della delinquenza «normale». Ormai non esiste un muro sul quale non appaiano le loro scritte più o meno deliranti, gli inviti alla ribellione contro tutto e tutti, gli insulti alle FF.OO., bestemmie, insulsaggini, minacce agli alpini e ai carabinieri. Nessun monumento è risparmiato: andate a vedere come hanno ridotto il frontale della Chiesa di San Luca, da poco restaurata, un vero gioiello di questo centrostorico.
Sarebbe questo il rilancio turistico del centro antico ? Sarebbe questa la lotta al degrado? Sarebbe questa la rinascita di Genova?
Nonostante la sua buona volontà, l'assessore Scidone non è riuscito a togliere i camion che occupano Piazza San Lorenzo con i furgoni praticamente a ridosso del Duomo e i turisti che invano cercano di scattare qualche foto, ed è penoso, stringe veramente il cuore, vedere in che barbaro modo accogliamo folle di turisti in visita dalla Navi Crociera, con Piazza San Lorenzo invasa dai tir e sui gradini della Chiesa del Gesù, in piazza Matteotti gruppi di punkabbestie e/o romeni, già ubriachi a mezza mattina, presidiano la scala centrale, nonostante l'ordinanza di Madame la sindachessa, che lo evita.
Ma tutto questo non accade per caso: questo ulteriore peggioramento della Genova antica, quella che dovrebbe essere la principale risorsa turistica della città, ha avuto inizio con l'avvento di Madame Marta Vincenzi, già Presidente Noglobal della Provincia, di cui ricordiamo bene quando la mattina sfilava alla testa dei facinorosi e la sera era a cena coi Vip.
Il progetto Mercurio, osteggiato da tutti i negozianti, è fallito ed è stato abbandonato: nessuno ci ha detto però quanto è costato al contribuente genovese.
Siamo costretti a pagare ben oltre il doppio di prima per poter accedere alle nostre case sulle due ruote o in macchina, anche solo per scaricare qualche bagaglio, siamo stretti in un ghetto vietato a tutti i non residenti, e infatti molti hanno seguito l'invito rivolto da Madama la sindachessa all'indignata Jena, di cambiare residenza, e i risultati si vedono.


Degrado, sia nel centro storico che nel porto antico, violenza, insicurezza e adesso la tracotanza di pochi deliranti anarchici ed affini, ma non basta. Nelle loro scritte deliranti includono ed aizzano alla rivolta gli immigrati, che già tante difficoltà trovano ad integrarsi: sarebbe questa la linea adottata dal Comune di Genova per favorire l'integrazione tra italiani e le diverse etnie in mezzo alle quali conviviamo?

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