Leggi il settimanale

Ordine di Silvio al Pdl: vietato iscriversi a correnti e fondazioni

RomaAdesso basta. La manovra si limi ma senza sforare; il ddl intercettazioni si approvi ma senza impiccarsi; la riforma dell’università si acceleri e basta; ma soprattutto il Pdl torni a essere com’era: si fa così. Berlusconi serra le fila dei suoi perché, soprattutto nella gestione interna del partito, ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi. Vietato associarsi anche a Liberamente, l’ultima fondazione nata per volontà dei ministri Gelmini e Frattini. Troppe frammentazioni interne nuocciono e costituiscono alibi per mille distinguo. La linea sia una. Si concordi prima la rotta e poi avanti tutta perché gli smarcamenti frenano l’azione del governo e della maggioranza.
Per il secondo giorno consecutivo Berlusconi raduna i suoi a palazzo Grazioli. Questa volta ci sono anche gli ex aennini Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri oltre ai coordinatori Sandro Bondi e Denis Verdini, al capogruppo della Camera, Fabrizio Cicchitto, al vicecapogruppo del Senato Gaetano Qaugliariello, ai ministri Franco Frattini, Altero Matteoli, Angelino Alfano ma soprattutto Giulio Tremonti. Un summit allargato anche a Renata Polverini, Giuseppe Scopelliti, Stefano Caldoro e Roberto Formigoni, governatori di Lazio, Calabria, Campania e Lombardia, per affrontare anche con loro il nodo legato alla manovra e ai mugugni delle Regioni. Sul tavolo la querelle legata alle difficoltà di tenere i conti in ordine da parte degli enti locali, in seguito alla cura dimagrante del ministro dell’Economia. Il quale qualche concessione l’ha fatta, a patto di non sforare di un euro il conto complessivo. Berlusconi li ha voluti tutti davanti a sé per dettare la linea della nuova azione del governo e del partito. Così, tanto per ribadire il concetto espresso durante la riunione di due giorni fa, è tornato a condannare senza appello le correnti. Alle sue orecchie sono giunte voci di fedelissimi che raccoglievano adesioni per questa o quella associazione. No, basta. Sebbene tutti i circoli in campo neghino di essere delle correnti, il concetto base è che il partito deve avere una testa sola. Certo, non si possono cancellare le tante fondazioni sorte anche nella galassia pidiellina, ma queste devono restare luoghi di elaborazione culturale. Facciano cultura, come Magna Charta di Quagliariello o il Predellino di Stracquadanio, ma non politica. Tesseramenti, reclutamenti sul territorio e organizzazioni parallele non vanno bene perché creano frazionismi, divisioni, spinte centrifughe assolutamente da evitare.
L’idea sarebbe quella di creare una sorta di coordinamento unico delle fondazioni sotto il grande ombrello del Pdl. Il fine è quello di evitare che nel Popolo delle libertà s’innesti il male classico dei partiti tradizionali, come per esempio sta accadendo in Sicilia o in Sardegna. Non è un mistero, infatti, che nelle due isole il partito soffra di spinte centrifughe. Prestigiacomo da una parte, Alfano dall’altra; Pisanu di qua, Cappellacci di là. Tutti remino nella stessa direzione.
Anche perché, a furia di creare circoli, si legittimano pure le virate in stile Farefuturo e Generazione Italia, i due principali motori della macchina finiana. E mentre nei confronti della minoranza finiana sembra essere passata la linea dello «snobbiamoli», proprio i fedelissimi del presidente della Camera si sono riuniti a Montecitorio per fare il punto della situazione. La nuova parola d’ordine sarebbe «frenare». Abbassare i toni, far tornare a volare le colombe perché, sintetizza un finiano: «Qui si rischia di andare a sbattere. E se si consuma lo strappo definitivo alla fine saranno tutti quanti a raccogliere i cocci». Dal loro punto di vista, considerando anche la scena della rissa alla Camera, tutto il partito sta rischiando grosso. «Il Pdl è ormai prossimo allo sfascio - dicono -. E le correnti ci sono eccome. Ma non siamo soltanto noi».

Infatti, confessa un anonimo fianiano, «pare che l’altra sera l’ex ministro Scajola abbia radunato 35 suoi uomini dando una precisa meta: “Spaccate tutto che così torno in auge”». Veleni? Sospetti? Di certo non tira una bella aria nel Pdl.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica