Uninterminabile distesa di bare, tutte allineate su quattro tappeti rossi, le piccole e bianche dei bimbi appoggiate su quelle dei genitori; come quella di Antonio, cinque mesi, adagiata su quella della mamma Darinca. Venti i piccoli feretri, ciascuno accompagnato da un giocattolo, un fiore, il nome. Da un lato laltare, dallaltro la folla distrutta e composta, dappertutto sgomento. Il piazzale della caserma della Guardia di Finanza a Coppito dellAquila, trasformato in una surreale chiesa a cielo aperto, è stato teatro delladdio dellAbruzzo alla sua gente. E tutto il Paese alle 11 di ieri mattina si è fermato in segno di rispetto per i familiari dei morti che in quel piazzale salutavano per lultima volta genitori, figli, nipoti e nonni, accarezzando le bare e sussurrando sul legno laccato dei feretri lultimo messaggio.
La cerimonia, cui hanno assistito almeno cinquemila persone, è cominciata alle 11, subito dopo larrivo delle autorità: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Silvio Berlusconi, i presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini, il leader dellopposizione Dario Franceschini con Piero Fassino. Il segretario del Papa, padre Georg Gaenswein, ha aperto la cerimonia leggendo il messaggio del Pontefice allAbruzzo terremotato, che ha invitato a «non cedere allo sconforto», a «continuare a sperare». Molti tra i presenti, esausti dopo la quarta notte di scosse passata nelle tendopoli, si sono messi in fila silenziosi per fare la comunione.
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