Ore 7.30: il Papa torna a casa e si ferma al bar per un caffè

Si abbronza passeggiando sul terrazzo. La gente gli scrive: «Santità, adotti il mio gatto»

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Andrea Tornielli

da Roma

Una visita molto mattiniera al fratello Georg, nel vecchio appartamento di piazza della Città Leonina, una capatina al bar sottocasa dove conosce tutti ed è conosciuto da tutti e poi via, di nuovo dentro le mura vaticane. È quanto ha fatto Papa Benedetto XVI lunedì 23 maggio, all’insaputa di tutti e senza essere visto da (quasi) nessuno. Per molti anni sono circolate leggende metropolitane sulle presunte passeggiate che avrebbe compiuto Giovanni Paolo II vestito da semplice prete per le vie di Roma. Papa Ratzinger, invece, è sempre uscito dal Vaticano vestito di bianco e già dal giorno successivo alla sua elezione si è recato nel vecchio appartamento che aveva occupato fino al momento del conclave dal quale è uscito Papa, e lo ha fatto sempre tra due ali di folla. Ma l’ultima - fino ad oggi - di queste uscite è avvenuta in assoluta discrezione, dodici giorni fa. Il Papa, accompagnato soltanto dalle guardie della vigilanza vaticana, è infatti tornato nella sua vecchia casa per salutare il fratello Georg, venuto a Roma la settimana precedente per ricevere un premio e che quella mattina ripartiva per la Germania. Alle 7 di mattina l’auto blu del Pontefice è uscita dalla Porta di Sant’Anna e invece di fermarsi davanti al portone di casa di Ratzinger, in Piazza della Città Leonina, è entrata per il retro del palazzo direttamente nel cortile, da via di Borgo Pio. Ecco perché la visita è rimasta un segreto. Quando è stato il momento di ritornare, poco prima delle otto di mattina, Benedetto XVI è sceso nuovamente nel cortile. Proprio qui si affaccia la porta interna del bar tavola calda «Al mio caffè», il cui ingresso principale è a pochi metri da quello del palazzo dove Ratzinger abitava. Il Papa si è avvicinato ed è entrato a salutare il proprietario e i camerieri che si apprestavano a servire le prime colazioni. Inutile chiedere conferma al titolare, che da dietro la cassa abbozza un sorriso: «No, non è vero, si immagini...». Gli è stato chiesto di non dire niente, anche perché è possibile che la cosa si ripeta. Il Pontefice avrebbe infatti deciso di mantenere il vecchio appartamento che ha abitato per lunghi anni diventando a pieno titolo un cittadino di Borgo.
Le foto dei gatti
Sulla passione di Benedetto XVI per i gatti sono stati versati fiumi d’inchiostro e c’è chi si è battuto affinché il nuovo Papa potesse portare le sue bestiole anche nel Palazzo apostolico. In realtà Joseph Ratzinger non aveva alcun gatto in casa propria, se si esclude una coppia di felini di porcellana. La leggenda però si è diffusa e così ora la Segreteria di Stato vaticana è inondata di lettere di persone che scrivono al Papa allegando la foto del proprio gatto e si complimentano perché grazie a questa passione per gli animali Ratzinger è risultato simpatico e umano.
L’abbronzatura
Ormai da qualche settimana Benedetto XVI è apparso con la carnagione visibilmente più scura rispetto a quella che aveva al momento dell’elezione. Il motivo? Le lunghe passeggiate quotidiane che il Papa fa per mantenersi in forma. Ratzinger, che era abituato a percorrere le vie del quartiere Borgo con il rosario in mano, qualche volta cammina nei giardini vaticani, il più delle volte però passeggia nel giardino pensile del terrazzo sul tetto del Palazzo apostolico, fatto costruire da Paolo VI. Proprio lì, camminando, ha preso molto sole in volto. Benedetto XVI approfitta di questo tempo anche per dettare a un piccolo registratore i testi delle omelie o dei discorsi più importanti.
Governanti e movimenti
Chi si prende cura dell’appartamento papale? Chi ha sostituito le suore polacche che accudivano Giovanni Paolo II? Giornali e Tv hanno parlato molto di Ingrid Stampa, la governante che si era presa cura di casa Ratzinger fino al conclave che lo ha eletto Papa. Ora però la signora Stampa fa la sacrestana e si occupa soltanto della cappella privata del Pontefice. La cucina e la cura dell’appartamento apostolico sono invece affidate a delle consacrate dei «memores Domini», l’associazione nata da Comunione e liberazione.

Tra queste c’è Loredana, la cuoca, già apprezzata da Ratzinger, che aveva avuto modo di assaggiare i suoi dolci. Benedetto XVI ha invece confermato per i prossimi mesi l’aiutante di camera Angelo Gugel, fedelissimo collaboratore di Papa Luciani e Papa Wojtyla.

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