Ore 9, via allo sgombero delle «case di ricotta»

Comincerà stamattina alle 9, salvo rinvii in extremis, lo sgombero delle 15 famiglie che abitano nelle palazzine comunali Armellini a Nuova Ostia in via Marino Fasan. I residenti dovranno stare lontani dalle loro case «per motivi di incolumità pubblica», per il tempo necessario all’esecuzione dei lavori di consolidamento delle strutture portanti dell’edificio. Che si porta dietro una triste nomea, quello di essere fatto «di ricotta»: basterebbe - si dice - una spallata ai muri per farli venir giù e, secondo alcuni, i costruttori avrebbero utilizzato calce mista a sabbia durante l’edificazione.
I residenti, però, si oppongo all’operazione anche se è stata predisposta l’accoglienza in una sistemazione su via Ardeatina per il tempo necessario all intervento. Ieri alcune famiglie hanno manifestato nella vicina piazza Gasparri chiedendo di non essere trasferite. «Per noi è un grande disagio - hanno spiegato - abbiamo bambini piccoli e persone portatrici di handicap, non possiamo sradicarci».
La decisione di allontanare i residenti per consentire i lavori in sicurezza, soprattutto per quanto riguarda i pilastri portanti, è stata presa dal Campidoglio con un’ordinanza del sindaco Alemanno ed è stata notificata il 13 agosto. Tutto era iniziato alcuni mesi fa, quando i vigili del fuoco avevano compilato un documento in cui si leggeva che travi e pilastri delle palazzine presentavano distacchi di porzione di intonaco, così come altre parti del piano terra, chiedendo un’ulteriore e accurata verifica da parte degli uffici tecnici del Comune.
Sulla vicenda è intervenuto Marco Corsini, assessore capitolino all’Urbanistica, che ha rilevato come la circostanza dimostri «ancora una volta la bontà del fascicolo di fabbricato». «Il rischio di cedimento dei pilastri portanti, perché realizzati con materiali inadeguati - ha commentato - sarebbe stato evidenziato da un’analisi preventiva che è proprio lo scopo del fascicolo di fabbricato: conoscere in anticipo le condizioni degli stabili (specialmente quelli costruiti fuori regola e controllo) e prevenire così il crollo degli edifici, tutelando l’incolumità dei cittadini. Prendendo spunto dal fatto che la Regione, con la giusta sensibilità, ha recepito la necessità di migliorare con la nuova legge sul “Piano casa” le norme sul fascicolo di fabbricato, da settembre darò nuovo impulso all’introduzione di questo strumento nel quale credo con ancor più fermezza dopo i fatti avvenuti».
Ma la situazione potrebbe essere addirittura più seria del previsto, almeno secondo quanto fanno sapere dal laboratorio di urbanistica Labur XIII: «Le famiglie di via Fasan non sono altro che la punta dell’iceberg: tutta Nuova Ostia è stata costruita male e con materiale scadente. Almeno 2.000 persone sarebbero a rischio. Sono 50 anni che si conoscono i problemi strutturali degli edifici».

Nonostante tutto, la sinistra non si è lasciata sfuggire l’occasione per soffiare sul fuoco delle polemiche: «È inaccettabile che in pieno agosto famiglie con bambini, anziani e persone diversamente abili vengano letteralmente deportate in un residence su via Ardeatina, in un’area, quindi, lontana rispetto a quella in cui abitano». Ad affermarlo il consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Trasparenza e Garanzia del Campidoglio Massimiliano Valeriani.

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