«Eravamo sicuri che sarebbe stata una mancanza grave. Era la prima volta, non potevamo sapere esattamente cosa sarebbe successo, ma tutti la temevamo».
Scusi, stiamo parlando della serie A senza la Juve?
«Esatto, proprio così, la serie A senza la Juve».
Sandro Piccinini, figlio di Alberto, calciatore della Juventus e della nazionale italiana anni Quaranta e Cinquanta, dopo aver tentato di emulare il padre giocando fino a 17 anni nelle giovanili della Lazio, è diventato uno dei volti sportivi, giornalistici e televisivi più accreditati. Competenza, sorriso da simpatico mascalzone a cui riescono le domande più sottili da cui a volte ottiene anche risposte persuadenti.
Ma cosa temevate in particolare?
«I punti negli ascolti, i milioni di tifosi in meno, insomma il confronto con i numeri».
Sembra di capire che ci sia solo la Juventus...
«Argomenti e polemiche se cè di mezzo la Juventus prendono un altro peso. È come se il campionato non esistesse».
Addirittura?
«È un dato di fatto, anche se non si può dichiarare esplicitamente, è venuta meno una grande forza di traino. Con tutto il rispetto, la Juventus è unaltra cosa, se poi si aggiunge un Milan in crisi a causa dei pochi movimenti di mercato estivi...».
Come definirebbe questa stagione calcistica?
«Un cataclisma, una stagione monca. Solo se cè competizione cè interesse, questo campionato invece sembra già deciso, anzi è già deciso, insomma è finito a dicembre. E uno dei segnali più significativi è proprio che negli approfondimenti ci si stia già allungando alla prossima stagione, quando tornerà la Juventus. Conta più la dichiarazione di Buffon che per restare chiede alla Juventus una squadra competitiva, che tutto il resto».
Non è un quadro troppo catastrofico?
«Dunque, prima ci si lamentava perché il campionato si decideva fra tre squadre, adesso allora cosè?».
Direbbe queste cose a Moratti?
«Lui lo sa, sono strasicuro che non solo lui ma tutta lInter, dai calciatori ai tifosi, troverà molto più gusto a vincere il prossimo campionato. Questanno perderlo sarebbe solo grottesco, il vero confronto dellInter è con la Juventus».
Eppure qualcuno aveva creduto che fosse accaduto qualcosa di positivo...
«Il fatto che sia venuta alla luce tutta questa storia è da salvare, non cè dubbio. Se ci sarà Collina fra i designatori mi sembra un fatto positivo, così come la presenza di Pancalli e lassenza di Carraro. Senza tutto quanto è successo in estate, questo non sarebbe mai stato possibile. Personaggi che non hanno fatto bene al calcio sono stati costretti a lasciare».
Comunque i palinsesti sono sopravvissuti?
«Sì, ma il campionato ha bisogno di grandi piazze, non solo la Juventus ma anche il Napoli e il Genoa. E poi si deve vincere allultima tappa, allora sì che è divertente».
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