«Sarei stato contento anche se avessimo perso». Parola di Delio Rossi, allenatore soddisfattissimo al novantesimo di Palermo-Lazio, match che i suoi hanno concluso con un prezioso pareggio (2-2), raggiunto in dieci e difeso in nove, con buona pace di chi era convinto, alla vigilia, che senza cinque titolari i biancocelesti sarebbero stati infilati con facilità da Amauri e soci. Invece è venuta fuori una divisione della posta alquanto inattesa, specialmente dopo che la banda-Lotito sera ritrovata sotto di due gol e poi, sul 2-1 e con un uomo in meno, Amauri aveva avuto sul dischetto la palla del 3-1. Invece il tiro del centravanti brasiliano è andato alle stelle e, poco dopo, ha risposto Tare con la sua prima rete stagionale e lultima dellanno biancoceleste del 2007. «Purtroppo abbiamo pagato alcune ingenuità, ma la squadra ci ha sempre creduto anche in nove», ha proseguito il trainer romagnolo. Che poi ha anche aggiunto: «Devo ringraziare i ragazzi perché hanno buttato il cuore oltre lostacolo. E ho visto una formazione determinata, vogliosa e che ha creduto sempre nel risultato. Ne passiamo di tutti i colori, ma il calcio è uno sport di squadra. E vincono ancora gli uomini, il collettivo e non il singolo».
Rossi chiude dunque lanno col sorriso sulle labbra, anche se spera di ampliare lo stesso sorriso a gennaio, quando comincerà il mercato di riparazione: «Ho già detto ciò che penso alla mia società e sono convinto che si debba cambiare qualche situazione». Per un giorno comunque la consueta dietrologia del dopo-gara finisce nel cestino: «Quello che conta è lo spirito. Se cè questo atteggiamento si va lontani». Per il signor Delio insomma «la Lazio è una grande società». Grande, ma che dovrà comunque risolvere al più presto almeno la grana-Stendardo: «Chi veste questa maglia deve avere certe qualità, e se qualcuno pensa che gli vada larga è giusto che vada da unaltra parte. Con Guglielmo non cè da ricucire nessuno strappo, con me in due anni ha fatto più partite che con altri ed è migliorato molto. Non ho capito la sua presa di posizione ma va bene. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile».
Felice come una Pasqua - anche se siamo a Natale! - lautore della prima marcatura capitolina, Fabio Firmani: «Abbiamo lottato fino alla fine, e ho segnato il secondo gol con questa maglia».
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