La Regione ci mette un milione, i giovani di Begato la buona volontà. Nasce così, quasi per caso, la scommessa per risanare una delle zone più difficili della città, linsediamento di edilizia popolare più consistente che inevitabilmente comporta più di un elemento di criticità. Nasce durante un incontro di alcuni rappresentanti delle associazioni del quartiere con Arte, Comune, Asl e Regione. Si doveva parlare (e si è parlato) di ristrutturazione di appartamenti, di nuove assegnazioni. Si è finito anche con il tentare il progetto dellorto di quartiere. La Regione, appunto, ha stanziato un milione per rimettere in sesto un vecchio edificio abbandonato e unarea verde che sarà trasformata in orti di quartiere. Tutte le possibili soluzioni e gli affidamenti della terra saranno lasciate ai residenti e ai loro rappresentanti. «Ci rivedremo tra un mese - conferma il presidente della Regione Claudio Burlando - Ma mi è parso di notare un clima molto positivo, anche per il nuovo sistema adottato. I lavori dovranno partire entro lanno». Un concetto, quello di riaffidare terreni non utilizzati e aree abbandonate a persone che le comprano a «prezzo politico» o addirittura le ricevono «in prova», che la Regione aveva già deciso di sperimentare nella zona di Prà e Voltri, vicino allautostrada.
Ieri comunque, durante lincontro durato oltre 4 ore, si è discusso anche della riqualificazione di centinaia di alloggi. Un blocco di 177 appartamenti sarà presto disponibile. «È il più grande intervento da quando esiste Begato - garantisce Burlando - Con i fondi Fir li abbiamo finanziati e verranno consegnati entro giugno. Poi contiamo di recuperare altri fondi convincendo il governo a sbloccarli per sistemare 159 alloggi. E a quel punto saremmo quasi a posto». In questo modo ci sarebbe la possibilità di riassegnare le case a seconda delle necessità delle famiglie. Alcuni nuclei potrebbero essere aumentati, altri essersi ridotti a uno o due persone: le esigenze potrebbero quindi essere cambiate. Ieri si è parlato anche di ripristinare alcuni vani scala e gli ascensori. Limpegno è quello di trovare soldi dai vari enti interessati, Comune, Regione e Arte su tutti.
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