Via Oslavia, i residenti occupano il municipio

I vertici del XVII tentano di strozzare il dibattito sui rischi dei cantieri del Pup

Marco Morello

Alcuni sono stati costretti a chiedere delle ore di permesso al lavoro, altri hanno demandato ad amici e conoscenti il compito di accompagnare i loro figli a scuola mentre altri ancora, più avanti negli anni, hanno saltato il rituale della spesa che scandisce le loro mattine.
Per i cittadini del Municipio XVII l’appuntamento di ieri era assolutamente da non mancare: all’orario fin troppo inconsueto delle 8.30, nella sede dell’ex Circoscrizione, era in programma un consiglio straordinario richiesto dai membri dell’opposizione, con all’ordine del giorno tutti i temi che hanno tenuto banco negli ultimi mesi: la riapertura del cantiere per il parcheggio di via Oslavia, il crollo nel deposito Atac di piazza Bainsizza, i danni al museo del Genio provocati dal Pup di via Corridoni e l’inizio dei lavori a lungotevere Mellini. In teoria c’erano le condizioni ideali per fare un punto complessivo della situazione e aprire un tavolo di confronto, in pratica però la seduta non si è nemmeno aperta in quanto disertata da tutti i membri della maggioranza, con l’unica eccezione del presidente Giovanni Barbera.
Dopo l’appello che di fatto ha sancito l’impossibilità a procedere per la mancanza del numero legale, i residenti hanno deciso di non accettare in silenzio l’ennesimo smacco e hanno occupato la sala consiliare, spalleggiati dai membri dell’opposizione. Mentre i vigili si affrettavano a sbarrare l’ingresso a chi desiderava partecipare alla protesta spontanea, venivano esposti striscioni del tipo «i cittadini chiedono la ricollocazione» o «la sinistra fugge dalla cittadinanza. Vergogna!». Più che di una fuga si è trattata di un’assenza studiata a tavolino, che il presidente Barbera ha attribuito «all’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione che rischia di paralizzare il Consiglio con le sue continue richieste di convocazioni straordinarie». Lo stesso Barbera ha poi invitato i cittadini presenti a non farsi strumentalizzare per fini politici. «Ma quale strumentalizzazione? - replica Elena, una delle promotrici dell’occupazione -. Noi non siamo delle marionette, quello che sta succedendo in questo quartiere ci fa temere per le nostre case e quindi per la nostra vita. Bisogna parlarne e risolvere il problema». «Convocare la seduta alle 8.30 - spiega invece il capogruppo dell’Udc Daniele D’Alessandro - è stata una mossa strategica, perché si tratta di un orario scomodo per i cittadini. Qui c’è chi continua a sfuggire alle sue responsabilità». E in una nota congiunta Luca Aubert, Silvano Saccares e Lucio Monacchi di Forza Italia hanno appoggiato la protesta sottolineando «il carattere civile, non violento, rispettoso della cosa pubblica e della sede istituzionale con il quale si è svolta l’occupazione dell’aula».
Lo spettro della riapertura dei lavori, intanto, continua ad aleggiare su via Oslavia e sembra destinata a cadere nel vuoto anche l’ultima proposta di ricollocare il parcheggio nella rimessa Atac crollata. Il deposito, ormai sgombro e inutilizzato, sarebbe già stato inserito nella lista dei «gioielli di famiglia» che l’azienda capitolina è intenzionata a mettere sul mercato per risanare i suoi conti in rosso.

Anche qui non mancano le perplessità: «Perché in passato, quando l’Atac ha avuto bisogno d’aiuto, il Comune ha sempre coperto i suoi passivi - si chiede Antonino Gemmellaro, consigliere di An - mentre adesso che il Comune avrebbe necessità di evitare una vendita per risolvere un grave problema ci sono così tanti ostacoli?». Di questo punto e di tutto il resto si parlerà nel prossimo consiglio, in programma tra dieci giorni.

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