Gli ospedali sono a corto di sangue E Alemanno: «Il Nord contro Roma»

Gli ospedali sono a corto di sangue E Alemanno: «Il Nord contro Roma»

Bisogna battere i denti ancora per un bel po’. Gli esperti annunciano una meganevicata al Nord per il fine settimana mentre il Centro Sud è già in ginocchio. E il peggio deve ancora arrivare. Una situazione da brivido tanto che il primo ministro Mario Monti ha chiesto «l’impegno più incisivo da parte di tutte le strutture del governo del territorio e delle imprese di gestione dei pubblici servizi».
L’immagine dal satellite dello Stivale è impressionante. Siamo sotto una coltre bianca che non accenna a spostarsi. La parola emergenza diventa riduttiva quando pure in Liguria si arriva a -21 e, con le dieci di ieri, si contano 40 vittime causate dal gelo. Continuano le notizie allarmanti da Campania, Puglia, Calabria, Abruzzo e Molise. Decine di paesi isolati, molte strade bloccate e treni a singhiozzo: 81 i convogli che ieri hanno subito variazioni o cancellazioni. La neve blocca tutto, compreso le operazioni di soccorso e c’è poco da fare ironia dinnanzi a questo disastro. Ma per il leghista Mario Borghezio: «Certi meridionali non hanno voglia di spalare, come di lavorare. E chi non spala la neve davanti a casa è un povero di senso civico, un cialtrone». Magari bastassero le pale per risolvere la situazione. Ormai solo i cingolati dell’esercito possono farsi strada in certe contrade. E certe sterili polemiche stonano di fronte alla gente in grave difficoltà: senza acqua, luce. Pure il sangue scarseggia. Manca plasma al Cardarelli di Campobasso. Così pure a Belcolle di Viterbo, dove rischiano di saltare alcuni interventi chirurgici già programmati, uno dei quali urgente. Tutti i donatori sono chiamati all’appello, sfidando le intemperie. I collegamenti difficili non risparmiano neppure le ambulanze. A Frosolone, in Molise, un’auto del 118 si è arresa davanti ai cumuli di neve. Gli autisti e il medico hanno dovuto spalare prima di raggiungere il paziente. A Valmonte, un paesino ancora senza elettricità, alcuni diabetici hanno seppellito l’insulina nella neve.
Ma problemi si registrano anche al Nord. L’intero blocco operatorio, otto sale, dell’ospedale Agnelli di Pinerolo (Torino) è fuori uso a causa del freddo che ha mandato in tilt il sofisticato e delicato sistema di riscaldamento che prende aria dall’esterno. E in un boschetto di Caponago, vicino Monza, è morta assiderata una cinquantenne ucraina.
In Puglia neve e gelo hanno sorpreso tutti. Tanto che a Bari il Petruzzelli sarà aperto ai senzatetto. Nel Foggiano un centinaio di automobilisti, rimasti bloccati da una tormenta, sono stati tratti in salvo con gli elicotteri. Pure la Ciociaria è in ginocchio. In moltissime zone le case sono ancora prigioniere della neve, migliaia le richieste di intervento. A Filetto, dove è caduta oltre un metro di neve, si è fatto largo un branco di lupi nel centro abitato. Sono stremati e affamati. Così come i contadini che tentano di salvare i propri animali. In provincia di Roma qualcuno di loro ha portato foraggio nelle stalle in elicottero. E il bestiame è stato salvato. Ma è una goccia in mare aperto.
Nel Centro-Sud sono quasi 50 mila le imprese paralizzate e il 25% dei raccolti in campo aperto è stato distrutto dal gelo. Un elenco infinito di danni a cui si deve aggiungere la voragine che si è aperta ieri in una strada della Capitale che ha provocato il cedimento del marciapiede. E per restare nei palazzi romani, c’è ancora tensione dopo le polemiche tra il sindaco Alemanno, che teme una «strategia nordista» contro Roma proprio quando il governo deve decidere sulle Olimpiadi e il Capo della Protezione civile che ieri ha ventilato le dimissioni se dovesse sentirsi d’intralcio.

«Per tutto sabato - ha spiegato Franco Gabrielli - sono stato messo alla berlina su tutte le tv e gli organi di informazione. Chiedo rispetto». Poi Gabrielli ha incontrato il premier Monti che lo ha rassicurato e gli ha ribadito piena fiducia.

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