Dopo otto anni abbandonate le posizioni protezioniste

Si sblocca il negoziato commerciale del Doha Round, dopo otto anni di insuccessi e rinvii. Le trattative per la progressiva eliminazione delle barriere, in particolare in campo agricolo, sono incominciate alla fine del 2001, e da allora ad oggi i 153 Paesi membri del Wto non sono mai riusciti a trovare un'intesa. I ministri del Commercio ci hanno provato in più occasioni: a Cancun nel 2003, a Ginevra nel 2004, a Hong Kong nel 2005, ancora a Ginevra nel 2006 e da ultimo nel luglio del 2008. In quest'ultima occasione un'intesa sembrava a portata di mano ma si è arenata sulla controversia fra Usa da una parte e Cina e India dall'altra sulla cosiddetta «clausola di salvaguardia» sulle importazioni agricole, ovvero la possibilità di innalzare barriere all'importazione per difendere i settori più delicati dell'economia (ad esempio le produzioni di riso, zucchero e cotone per la Cina). Il cambio della guardia alla guida dell'amministrazione americana ora sembra facilitare una conclusione positiva delle trattative. Il comunicato finale del G14 (ovvero il G8 più Brasile, Cina. India, Sud Africa e Messico), sottoscritto anche da Corea del Sud, Australia e Indonesia, concorda sulla necessità di riprendere al più presto il negoziato con l'obiettivo di un accordo «globale ed equilibrato» sui commerci internazionali entro il 2010.

I ministri del Commercio estero dei 153 Paesi del Wto si incontreranno prima del summit del G20 a Pittsburgh, a fine settembre, per elaborare una proposta da portare ai Capi di Stato e di Governo riuniti negli Stati Uniti. Il direttore generale del Wto, Pascal Lamy, è ottimista: «Adesso lo scontro Usa-India-Cina è superabile».

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