Il corpo umano, e con esso il cervello, si modifica con il passare degli anni. Eppure vi sono alcuni over 60 che non sembrano invecchiare mai, almeno dal punto di vista cerebrale. È quanto rivela un nuovo studio: vi sono delle persone che, nonostante raggiunta la terza età, possono contare su abilità cognitive tipiche dei ventenni. Sono i già ribattezzati Superagers, cioè degli individui di età superiore ai 60 che hanno dimostrato una miglior memoria e una velocità di reazione agli stimoli mentali rispetto alla media dei propri coetanei.
La ricerca, pubblicata su Cerebral Cortex, ha coinvolto 40 persone di età superiore a 65 anni e altre 41 con un’età media di 25 anni. I volontari sono stati sottoposti a un test di memoria, durante il quale è stata effettuata una risonanza magnetica funzionale: il test consisteva in un’associazione tra immagini e parole, un collegamento che doveva essere ricordato quando al partecipante venivano sottoposte nuove associazioni, uguali o diverse.
Come riporta IflScience, ad esempio ai volontari veniva mostrata l'immagine di una città, riportante la scritta "industriale". Ai partecipanti sono state mostrate decine di coppie tra immagini e parole e, dopo un lasso di tempo variabile, venivano loro riproposte per verificare se effettivamente le ricordassero.
Il test è basato sul fatto che la corteccia visiva contiene dei neuroni che elaborano le immagini e le rendono disponibili al cervello, incamerandole come ricordo. Seppur presente negli over 60, questa capacità solitamente peggiora con il passare del tempo. Eppure i Superagers non vedono alcun declino cerebrale rispetto ai venticinquenni del gruppo di controllo. Al momento, non è chiaro se detta capacità sia innata in alcune persone o addirittura si sia sviluppata nel corso degli anni: precedenti studi hanno dimostrato che la memoria può essere allenata nel tempo, ma serviranno ulteriori ricerche per stabilire perché i neuroni dei Superagers rimangano sempre giovani.
“Questa è la prima volta che abbiamo immagini della funzione del cervello dei Superagers mentre attivamente apprendono e ricordano nuove informazioni - ha commentato una delle autrici, Alexandra Touroutoglou del Massachusetts General Hospital - Utilizzando la risonanza magnetica, abbiamo scoperto che la
struttura del cervello dei Superagers e la connettività delle loro reti neurali assomigliano molto più al cervello dei giovani adulti; i Superagers hanno evitato l'atrofia cerebrale tipicamente osservata negli anziani”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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