«Pacco» telefonico alla nonna gentile

Vive sola, nonna Ada di Imperia, che ha 80 anni ben portati e una mente sempre pronta e lucida. Tant’è che si toglie anche qualche soddisfazione tecnologica, districandosi abilmente coi canali della radio e della televisione per cercare e godersi i programmi preferiti. Non ne perde uno, di quei programmi, anche perché i nipoti che l’assistono l’hanno istruita - e lei ha afferrato subito - sulle manovre del telecomando. Clic, clac, un attimo e compare Fede che mi piace tanto; clac, clic, un lampo e si vedono nonno Ciampi e la signora Franca che mi amano tanto. Meno bene, nonna Ada se la cava col telefono, nel senso che, con l’animo candido che si ritrova fin da bambina, non riesce a dire di no a nessuno, soprattutto se dall’altro capo del filo sente una voce gentile, cortese, insinuante, ammaliante, intrigante. «La vuole, questa linea superveloce, signora cara?». Che sarà mai? «Ma guardi che fa un affare - spiega la voce gentile -. Lo collega al pc, ci clicca sopra, e poi glielo può anche raccontare ai suoi nipoti». Guardi, io credo che sia meglio aspettare. «Ma cosa vuole aspettare? È un’occasione unica, da non perdere». Va be’, me lo mandi a casa, mi faccia un pacco. «Eccome glielo faccio, il pacco» si congeda la voce gentile. E il pacco arriva puntuale, sotto forma di bolletta telefonica da 100 euro. Roba che nonna Ada non le paga neanche in due anni! Lei, quella telefonata, quella storia della linea superveloce, se l’era già dimenticata, ma fa presto a ricordarsela per filo e per segno e riferirla al poliziotto di quartiere, che le ha sempre ispirato fiducia e sicurezza. Non resta delusa: l’agente, Alfredo Pellegrini, prende in mano la situazione e, soprattutto, prende in mano il telefono e chiama.

Trova anche lui una voce gentile, cortese, insinuante, ammaliante, intrigante. Che però diventa subito dimessa. «Chiudete il contratto di abbonamento - ordina Pellegrini -, la signora Ada vuole la disdetta. E mi raccomando - aggiunge anche -: superveloce!».

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