Pace fatta Comune-Ligresti La Provincia: «A San Siro evitata la colata di cemento»

Pace fatta tra il gruppo Ligresti e Palazzo Marino. Almeno per ora. Ieri le società «Imco Spa» e «Zero Sgr Spa», interessate agli interventi sulle aree di via Macconago e di Trenno, hanno protocollato in Provincia e in Comune due lettere. Con le quali chiedono la revoca del commissariamento del Comune chiesto il 14 settembre a Palazzo Isimbardi. Niente commissario ad acta, dunque, per sbloccare i progetti e «un’apertura di credito, spiega l’ingegner Gualtiero Giombini che giovedì sera è stato ricevuto a Palazzo Marino dal sindaco Letizia Moratti insieme all’ingegner Ligresti con la figlia Giulia, l’assessore Carlo Masseroli e il direttore generale del Comune Giuseppe Sala. Soddisfazione e una stilettata dalla Provincia. «Una soluzione equilibrata - spiega l’assessore all’Urbanistica Fabio Altitonante - Siamo felici di aver offerto all’interno di leggi e di procedure un modo per evitare l’extrema ratio del commissario. Che sarebbe stato una sconfitta per tutti, istituzioni e privati. E poi, anche col dibattito sul Pgt, di aver evitato una colata di cemento a San Siro. Un’area strategica per la città».
Sul terzo progetto nel quartiere di Bruzzano, era stata invece la Provincia stessa, sulla scorta delle deduzioni del Comune, a giudicare illegittima l’istanza di commissariamento. Sugli altri due interventi, invece, uno in via Natta, nel quartiere di Lampugnano e uno in via Macconago nel Parco Sud, le società avrebbero avuto gli estremi per ottenere il commissariamento. E, nelle memorie presentate ieri, sono riportati tutti gli otto anni di passaggi burocratici ottenuti senza alla fine aver mai potuto aprire i cantieri.
«Questo rasserenamento del clima - le parole dell’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli - è un risultato molto importante. Sia per le istituzioni che per l’imprenditore privato». Una soddisfazione, spiega, dovuta anche alla condivisione delle modifiche al progetto di via Natta. «Che ora - aggiunge - sarà più attento a uno sviluppo armonico della città. Così come chiedevano i cittadini». La decisione delle società del gruppo Ligresti di porre fine alla querelle con il Comune è stata presa dopo «gli impegni assunti da parte dell’amministrazione comunale - si legge in una nota di Zero Sgr spa e Imco spa - di perfezionare tempestivamente le procedure autorizzative per il rilascio dei titoli abilitativi per le aree di Via Natta e di via Macconago». In particolare, le due società sottolineano che negli «oltre otto anni» dall’avvio dell’iter autorizzativo per via Natta, «tutte le numerose richieste di modifiche progettuali formulate dagli uffici comunali sono state integralmente recepite». E la proprietà ha accolto le «osservazioni» degli abitanti del quartiere, condividendo con Palazzo Marino «una modifica del planivolumetrico finalizzata a consentire la realizzazione di organismi edilizi di altezze omogenee rispetto al contesto urbano esistente». Meno cemento ed edifici più bassi.
Pace fatta, dunque. E tempi che ora il Comune dovrà rispettare. Dando il via a progetti che per l’area di Trenno prevedono l’edificazione di 59mila metri cubi, dei quali il 20 per cento in edilizia convenzionata (ovvero a prezzi calmierati sia per la vendita che per l’affitto) e negozi di vicinato. Sono, invece, 39mila i metri cubi da edificare in via Macconago e 120mila a Bruzzano.

«Un modo - spiegano i tecnici - per dare una risposta concreta al bisogno di abitazioni, soprattutto a prezzi contenuti, che c’è oggi a Milano. E per creare, tra impiegati diretti e indotto, diverse centinaia di posti di lavoro». La Moratti? Sollevata. «Ora aspettiamo solo di ricevere la lettera che arriverà dalla Provincia».

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