
Alla fine sono riusciti a portare a casa il rinnovo del contratto. Ieri sera chi è andato a vedere Inter - Udinese ha trovato i soliti baracchini con i gadget nerazzurri e il classico panino con la salamella. Ecco quindi che per 57 ambulanti di San Siro su 64 il contratto è stato prorogato di un anno: i sette che mancano all'appello, tutti venditori di merchandising, sono rimasti fuori a causa di un "provvedimento cautelativo". Potranno continuare a vendere sciarpe cappellini, bandiere e maglie ma non nelle zone antistanti lo stadio. Il motivo sarebbero i presunti contatti con personaggi coinvolti nell'inchiesta "Doppia Curva".
È questo l'esito dell'incontro avvenuto giovedì in Prefettura, tra il sindaco Sala, l'assessore comunale allo Sport Martina Riva, la titolare al Commercio Alessia Cappello, i rappresentanti del Consorzio che riunisce gli ambulanti autorizzati a lavorare nelle aree esterne al Meazza e quelli della società M-I Stadio. "Siamo soddisfatti di questo risultato perché la proroga permette a 600 lavoratori di tornare in servizio" commentava Giacomo Errico, presidente di Apeca/Fiva Milano. Questa la soluzione temporanea: la proroga di un anno sarà in attesa che M-I, la società partecipata di Milan e Inter che gestisce i business collegati allo stadio, lanci il nuovo bando, tenendo conto, però, del diritto di prelazione degli attuali titolari.
La parola fine arriva quindi a un mese circa dal braccio di ferro, non esente da momenti di forte tensione quando gli ambulanti hanno occupato il piazzale antistante il Meazza, impedendo ai tifosi di entrare, scattato tra le squadre tramite la società M-I e gli ambulanti. Il 31 luglio, infatti, è scaduta la convenzione, ma sembrava che si volessero escludere del tutto dal rinnovo dell'accordo i 21 ambulanti che non vendono bibite e panini ma magliette, sciarpe e cappellini in occasione di partite e concerti. Una posizione che inizialmente era parsa senza margini di trattativa da parte di Milan e Inter e inaccettabile dal Consorzio degli ambulanti che avevano messo l'allarme sul migliaio di famiglie che rischiavano di perdere il lavoro. Il 13 agosto, appunto, gli ambulanti avevano organizzato un presidio permanente dei furgoni davanti al Meazza, impedendo ai tifosi di entrare allo stadio.
A quel punto era intervenuta la Prefettura con la convocazione di un incontro che ha permesso di arrivare alla soluzione.
D'ora in poi, fornitori e venditori dovranno essere scelti da M-I Stadio con questa procedura e nella massima trasparenza. Da parte loro Comune e Prefettura si sono impegnati a vigilare sulle procedure e sul rispetto del diritto di prelazione che potrà esercitare chi di noi ha una provata anzianità di servizio.