Paolo Brusorio
da Milano
Il cognome si presta e i calembour si sprecano. La Padania in pieno tumulto da Finanziaria aveva sventolato un cubitale «LItalia Schioppa». E non fu il solo, il quotidiano della Lega, a prendere in giro il grande regista della manovra. Seguirono altri titoli di giornale, vignette e barzellette. Insomma, il ministro che il Financial Times ha relegato in zona retrocessione, non è nuovo allo sfottò e probabilmente non ci fa più nemmeno caso alle prese in giro. Tanto, come sostiene in camera caritatis con i suoi fedelissimi, «sono gli altri che sbagliano».
Probabilmente, però, nemmeno lui si aspettava di finire in una campagna pubblicitaria. «La Finanziaria ti fa schioppare, Mediaworld ti fa risparmiare». Lo spot va in onda alla radio, in sottofondo si sente un gran trambusto, voci indistinte, poi lo slogan. Lo stesso che campeggia sul sito del gruppo. Sotto, i dettagli della campagna promozionale che durerà fino alla fine di novembre: dieci rate mensili per portarsi a casa videocamera, notebook, televisori a cristalli liquidi, cellulari. Insomma, il catalogo della tecnologia.
Il gruppo Mediaworld (nato in Germania, sessantasette punti vendita Italia, un fatturato nel 2005 di 1.612 milioni al netto dellIva) non è nuovo alle campagne promozionali sopra le righe. Alla vigilia dei mondiali di calcio si fece notare così: «Tifa Italia e vinci una tv». In pratica: televisore gratis se lItalia fosse tornata dalla Germania con la coppa del Mondo. A Berlino sappiamo tutti come è andata a finire. E a Mediaworld? Avevano fatto i loro conti in azienda, degli azzurri di Lippi non si fidavano tanto da far coprire il rischio della accattivante campagna con una polizza da oltre quindici milioni di euro. Ma era ancora tempo di vacche grasse: lestate, il calcio, cosa chiedere di meglio al mercato? Ora la situazione è diversa, sul consumatore si è abbattuto il ciclone Padoa-Schioppa. Meglio esorcizzare il nemico, «la Finanziaria ti fa schioppare...».
Del resto il legame tra spot e politica non è certo una novità. «Vota Fonzie: più brillantina per tutti» lo slogan usato dal canale satellitare Fox per rilanciare la serie cult; «Un impegno preciso: niente tasse fino al 2008»: la promessa sottratta allagone politico dalla Tre per la campagna dei videofonini.
I creativi di Mediaworld sono andati oltre. Sarà pure di grana grossa il messaggio, ma ogni riferimento non è affatto casuale.
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