Padoa-Schioppa si riscopre ottimista

Il responsabile dell’Economia: pil migliore delle attese. Ma a Catania viene nuovamente contestato

Padoa-Schioppa si riscopre ottimista

da Roma

Nel Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) aveva previsto che quest’anno il pil sarebbe cresciuto, «anche scontando gli effetti della manovra correttiva», dell’1,3%. Ora a Catania, Tommaso Padoa-Schioppa annuncia che quest’anno l’economia crescerà meglio del previsto. «Più della media degli ultimi cinque anni». Quando la crescita media annua fu dello 0,7%. E la legge finanziaria, da freno del pil, si potrebbe tradurre, secondo il ministro, in volano per la crescita.
Per riuscirci, però - spiega sempre Padoa-Schioppa - occorre attuarla integralmente, sfruttandone tutte le potenzialità. Con un particolare. Come ha ricordato a Caserta Enrico Letta, per applicare tutte le norme della manovra occorrono altri 414 provvedimenti attuativi.
È quindi assai probabile che Padoa-Schioppa abbia annunciato una crescita del pil superiore alle previsioni per un possibile cambio del quadro congiunturale. Lo scenario macroeconomico che ha fatto da sfondo al Dpef prevedeva per quest’anno un prezzo medio del petrolio fissato in 69 dollari il barile. Oggi viaggia intorno ai 50 dollari: il 25% in meno della previsione iniziale. Ne consegue che, se questi valori dovessero essere confermati per il 2007, il pil ne potrebbe trarre beneficio.
«Le economie - spiega il ministro - sono soggette ad andamenti ciclici. In questo momento siamo in una fase di ripresa». Trasformare la ripresa in crescita duratura, secondo Padoa-Schioppa, è la «sfida dei prossimi anni». Per vincerla è necessario «concentrarsi su problemi come lo stato sociale, le infrastrutture, la ricerca».
Ed essendo nel Mezzogiorno, il ministro si dice «fiducioso» che la Commissione europea autorizzerà il credito d’imposta alle aziende che investono nel Sud. Bruxelles «darà luce verde e la misura entrerà in vigore dal primo gennaio».
Sempre nel Dpef, Padoa-Schioppa aveva scritto che una delle riforme più urgenti da attuare era quella degli enti locali. E torna sull’argomento. «Per varare provvedimenti sugli enti locali - dice - ci vuole l’aiuto da parte di chi le situazioni le conosce più direttamente. La funzione della classe dirigente locale è determinante per le decisioni a livello nazionale.

Molto spesso - sottolinea il ministro - gli interventi sbagliati a livello centrale vengono da richieste sbagliate a livello locale». E ricorda al sindaco di Catania Scapagnini, che i comuni non sono obbligati ad aumentare le tasse, possono fare economie senza utilizzare la leva fiscale.
Padoa-Schioppa è stato contestato anche a Catania.

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