Lantologica di Antonio Secci a Cala Gonone ha un sapore particolare, in questo piccolo angolo di Sardegna che soltanto oggi, dopo trentanni di malcelata incomprensione, celebra il figlio ribelle, così distante e così vicino alle radici della sua terra. Negli spazi lecorbousiani dellAcquario civico vibra lintera produzione pittorica degli ultimi anni, dalle costruzioni lineari alla serie spazialista degli squarci, dalle costruzioni modulari in continuo divenire alla dialettica formale tra figura e sfondo.
Ma allapparente freddezza delle sue astrazioni, fa da contrappeso il primitivismo della materia e la forza delle campiture fatte di colore puro. Nelle sue grandi tele, i piani si intersecano per linee orizzontali dando vita a paesaggi fisici e mentali. Paesaggi lunari che, per una strana alchimia, paiono fortemente legati allo spirito zen di questisola. Anche luso del colore, dove domina il «blu Klein», diventa funzionale allesperienza di un concetto spaziale dellarte, quello, parafrasando il Manifesto Blanco di Lucio Fontana, rappresentato «con una grandiosità non ancora superata».
La serie degli strappi, simbologia di lacerazione ma anche di disvelamento di nuove possibili forme plastiche, accentua il dinamismo della superficie e il primato della materia.
LA MOSTRA
«Antonio Secci». AllAcquario civico di Cala Gonone (Dorgali), fino al 14 settembre. Info: www.dorgali.it.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.