«Paga o righiamo l’auto» Scattano le manette nei posteggi della movida

Dopo aver taglieggiato una italiana e rigato l’auto a una ecuadoriana, i tre parcheggiatori abusivi hanno fatta l’ultima richiesta di denaro ai «clienti» sbagliati. Due carabinieri in borghese su una vettura «civetta», chiamati proprio dalle prime due vittime. Alla richiesta dei soldi, i militari hanno chiamato i colleghi in divisa che hanno bloccato le strade e acciuffato in pochi istanti i balordi, tutti marocchini, che avevano cercato un’improbabile fuga.
Quella dei parcheggiatori abusivi è una vera e propria «tassa» che i frequentatori della «movida» cittadina devono affrontare tutte le sere. Si appostano tra il Sempione e corso Como dove sono dislocate le più famose discoteche milanesi, dall’Old Fashion all’Hollywood, affrontano gli automobilisti in cerca di parcheggio imponendo la loro piccola prepotenza «Se vuoi posteggiare sono 5 euro, se no ti rigo la macchina». E molti preferiscono cedere, per evitare di trovare sgradevoli ricamini sulla carrozzeria.
Come ha fatto Antonella. Arrivata l’altra sera poco dopo la mezza in corso Como con la sua Nissan Micra, s’è trovata davanti un magrebino di poco più di vent’anni, giubbotto nero e strisce bianche, che le ha chiesto i soldi. Lei ha nicchiato e lui le ha subito spiegato come funziona da quelle parti e la ragazza, per evitare il peggio, ha allungato una banconota. A quel punto il nordafricano l’ha fatta «accomodare» lungo la strada privata Bonnet. Una prepotenza che non riusciva a mandare giù, così ha provato a chiamare il 112. E poco dopo sono arrivati i «nostri». Sotto forma di due giovani carabinieri del nucleo Radiomobile su un vettura «civile» che hanno iniziato a girare su via Bonnet. E puntuali sono sbucati i posteggiatori.
Non così aggressivi come con le ragazze, hanno chiesto «educatamente» qualche euro, lasciando solo sottinteso cosa sarebbe successo. Da lontano altri militari seguivano la scena con Antonella che li ha riconosciuti. E così sono uscite le altre vetture del 112 che hanno chiuso la strada. I tre hanno cercato di scappare ma sono stati subito acciuffati: sono Chakib Wakil, 23 anni, Rabiae Ayadech, 24 e Adelladif El Ghaly, 31, tutti incensurati. Il primo è nullafacente con carta d’identità italiana, dunque probabilmente regolare; gli altri solo con il passaporto marocchino, ufficialmente «badante» e operaio. E mentre i militari li stavano identificando è arrivata Jenny, ecuadoriana di 24 anni, gridando «Sono loro, sono loro». Cioè quelli che poco prima avevano taglieggiato anche lei.

Arrivata su una Toyota QI insieme a un’amica per andare alla discoteca Loolapaloosa, aveva rifiutato di versare il «pizzo» e quando è tornata ha subito una nuova richiesta. Secondo diniego e uno dei marocchini con la chiave le riga la carrozzeria. Tradotto in termini di articoli di codice penale, si tratta di estorsione. I carabinieri tirano fuori le manette e se li portano via.

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