«La paghetta non basta», baby gang all’assalto dei benzinai

La paghetta settimanale non basta e loro, quattro amici residenti tra Milano sud e Lodigiano, si danno alla rapina. Carriera brevissima per la baby gang: dopo due settimane di impegno e due colpi contestati, a distributori di gas e benzina, vengono arrestati dalla Mobile della polizia di Lodi. I giovanissimi, tra i 16 e i 18 anni, risiedevano a Melegnano, Dresano e Tavazzano. Ora, i due minorenni sono al Beccaria mentre i maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Lodi. Due di loro si sono conosciuti a scuola, gli altri due al lavoro. E, impressionante a detta delle stesse forze dell’ordine, si erano attrezzati esattamente da professionisti.
La polizia ha sequestrato, infatti, nelle loro abitazioni, due caschi integrali per travisarsi, un passamontagna, due taglierini e persino una pistola. Niente per il quarto giovane che, mentre gli altri entravano in azione, stava in auto pronto per la fuga. Sono stati arrestati ieri notte dopo la rapina di tre sere fa a un distributore di gas, quello di viale Milano a Lodi. Qui, piombati nel piazzale a bordo di una Suzuki rossa, con azione fulminea e armati, appunto, di pistola e taglierini, hanno minacciato il figlio del titolare e si sono fatti consegnare il portafogli con 1500 euro, i proventi della giornata. Poi la fuga veloce ma il giovane, nonostante lo choc appena provato, li ha rincorsi in moto ed è riuscito ad annotare parte della targa, consegnata poco dopo alla polizia. Era una settimana prima quando la stessa automobile era stata notata, e la targa annotata, da un testimone di un’altra rapina: quella al punto di ristoro Ristop dell’area di servizio San Zenone Ovest, lungo l’autostrada del Sole. La comparazione delle due targhe li ha fatti scovare: proprio l’auto li ha «incastrati». Probabilmente anche per il colore sgargiante: quello che, tra la gamma cromatica, attira in assoluto di più l’attenzione. Almeno per quanto riguarda la segnalazione dall’autogrill. Ma, curiosità nella notizia, loro hanno spiegato di non essere entrati in azione lì quella sera, e la Polstrada lo conferma, ma durante la serata successiva, nella rapina compiuta al benzinaio della stessa area di servizio. La sera della segnalazione avrebbero voluto colpire ma, giunti sul posto, si sono accorti del fatto che era già in azione un altro commando.
Così sono tornati 24 ore più tardi mettendo finalmente a segno i loro propositi. Il titolare del distributore di gas ha spiegato di non aver visto giovani così decisi dagli anni di piombo, quando fu vittima di una rapina analoga.

Mentre la polizia ha accertato che si spartivano il denaro predato secondo criteri da commando. Chi teneva la pistola, e quindi rischiava di più, otteneva più denaro. Chi guidava l’auto facendo da palo, di meno. Disperati i genitori: famiglie normalissime.

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