Immaginavamo che Bertolaso non c’entrasse in questa pasticciata vicenda, e oggi ne abbiamo avuta conferma grazie a una controinchiesta svolta dai nostri eccellenti cronisti investigativi Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica, il cui articolo (in questa stessa prima pagina) chiarirà ogni dubbio. Invitiamo a leggerlo; mette il cuore in pace e restituisce fiducia in un uomo diventato simbolo di efficienza e tempestività del governo.
Ogni mossa di Bertolaso, ogni spesa, ogni passo sono documentati e quindi ampiamente giustificati. Perfino i sospetti sulle sue presunte ricreazioni con massaggiatrici e belle figliole brasiliane sono destinati a cadere, anzi sono già caduti, dimostrano le carte. Delle quali la magistratura dovrà prendere atto riconoscendo, si spera, di aver agito con troppa disinvoltura, forse nella convinzione - errata - che se in una organizzazione ci sono alcuni ladri, bisogna impacchettare tutta l’organizzazione. Almeno in questo caso non è così; occorre distinguere le mele buone da quelle marce.
(potete leggere l'editoriale del direttore Vittorio Feltri sul Giornale in edicola oggi)
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