Al Palasharp gli Afterhours Sul palco vent’anni di rock

«Se sapessi di che cosa ho bisogno a livello artistico per sentirmi totalmente appagato sarei l'uomo più felice del mondo». Manuel Agnelli, autore e cantante degli Afterhours, è sì soddisfatto - cosa presumibile dopo più di 20 anni ai “vertici“ del rock alternativo italiano -, ma sembra che abbia ancora un vuoto musicale da colmare. Anche se è lui stesso ad ammettere: «Se non ce l'avessi, mi sentirei già morto». Alla ricerca di continui nuovi stimoli: questa è la strada che il gruppo milanese sta percorrendo da tempo. Il rischio di una spiacevole routine durante cui le stesse cose, tra concerti, presentazioni e interviste con i medesimi giornalisti, si ripetono all'infinito è ciò che Manuel non ha proprio intenzione di correre: «Ecco il perché dei nostri concerti all'estero. Nel 2009 - aggiunge il musicista e scrittore (è suo il libro di racconti “Il meraviglioso tubetto“) - faremo il nostro 5° tour negli Stati Uniti in soli 2 anni e mezzo. La sensazione di libertà espressiva che proviamo in America durante i live è meravigliosa». Per l’Italia, gli Afterhours hanno in mente una serie di «eventi speciali anche con la partecipazione di altri ospiti».

La band meneghina è appena uscita con la nuova edizione de «I milanesi ammazzano il sabato» (Universal), album già pubblicato la scorsa primavera e arrivato tre anni dopo il capolavoro «Ballate per piccole iene». Questa sera gli Afterhours suoneranno al Palasharp (info: Ticketone 892101) per l'ultimo concerto dell'anno. La band suonerà per più di 2 ore anche diversi pezzi scritti durante gli anni '90.

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