A Palazzo Barberini ritornano alla luce i «tesori» del Barocco

Lì dove fino a qualche anno fa incombeva il circolo dei militari con le cucine, i magazzini, le sale da banchetti per matrimoni, l’odore dei fritti, oggi ritornano al loro splendore le sale dell’appartamento del cardinale Antonio Barberini dove hanno gareggiato tra invenzioni architettoniche e pittoriche geni del Barocco del calibro di Bernini, Borromini, Pietro da Cortona. Sono i tesori sconosciuti di Palazzo Barberini, tra affreschi riportati ai colori originali, ma anche svelati sotto strati di intonaco, disegni abbozzati a sanguigna sulle pareti con tanto di firme degli artisti, cornici di stucchi dorati riemerse sotto vernici impietose, virtuosismi architettonici liberati da muri e ascensori. Tutto questo sarà svelato al grande pubblico il 19 settembre (dalle ore 18) quando inaugurerà nell’ambito della Notte bianca di Roma capitale nell’anniversario dei suoi 140 anni, questo capolavoro architettonico, quintessenza dello stile Barocco, dopo due anni di restauro e una squadra di 40 restauratori armati di «bisturi», con un finanziamento di 11 milioni di euro messi in campo in forze dal ministero per i beni culturali.
Un evento che svelerà eccezionalmente le nuove nove sale recuperate al piano terra su una superficie di circa 1500 metri quadrati di galleria espositiva, dove sfileranno almeno 90 opere straordinarie recuperate dai magazzini, secondo una cronologia dal 1100 al ’500. A queste si aggiungono le cinque nuove sale «rivitalizzate» al piano nobile, che accoglieranno in un nuovo allestimento dedicato al ’500-’600 più di cento opere che, con i capolavori già esposti supereranno le 300 opere (con l’ampliamento del secondo piano si arriverà a 600 opere entro il 2011). Il restauro dello scalone monumentale del Bernini e quello della Sala della Divina Provvidenza con la volta affrescata da Pietro da Cortona fanno il resto, con il gioco di ambienti che si rincorrono in perfetta simmetria e che si aprono magicamente sui giardini
A illustrare questo spettacolo è stato il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro che ha effettuato il sopralluogo al cantiere di Palazzo Barberini assieme alla direttrice Anna Lo Bianco, alla direttrice dei lavori Laura Caterina Cherubini, alla direttrice regionale generale delle soprintendenze del Lazio Federica Galloni e a Mario Lolli Ghetti direttore generale per le belle arti.

E ci tiene a sottolineare Galloni che a settembre riaprirà, secondo questa dicitura «La Galleria nazionale d’arte antica in Palazzo Barberini. L’architettura ritrovata» perché l’idea guida di tutto questo cantiere è «esaltare la bellezza architettonica di questo palazzo. È questo l’esempio più alto di architettura barocca a Roma».

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