Palermo - È stato notificato questa mattina alla Regione Siciliana il decreto di sospensione di Salvatore Cuffaro da deputato regionale e da presidente della Regione, emesso ieri dal Consiglio dei ministri.
Cuffaro sminuisce: "Una provocazione" Quando cuffaro apprende che il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha firmato il decreto, con cui si dispone la sua sospensione da presidente della Regione, va su tutte le furie e grida alla violazione dello statuto regionale. Per quanto l'atto "sia solo da considerare come una provocazione politica", Cuffaro si dice ugualmente "esterrefatto" e, nel contempo, "preoccupato per la grave violazione di legge oltre che per l’ennesima scelta operata ignorando le prerogative dello Statuto siciliano, che è legge costituzionale, e della autonomia speciale della nostra Regione".
Cesa: "Violato lo statuto regionale" Sulla stessa linea anche il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa. "La sospensione del presidente della Regione siciliana, peraltro già dimessosi, da parte del presidente Prodi - ha commentato l'esponente centrista - rappresenta una grave violazione dello Statuto della Regione e della Costituzione". Alle parole del segretario nazionale fa , immediatamente, seguito un comunicato firmato dalla Giunta esecutiva dei gruppi parlamentari dell’Udc insistendo sull'attacco all'autonomia istituzionale della Sicilia. "La coincidenza con la crisi di Governo dimostra in realtà che l’unico scopo del provvedimento contro il Presidente Cuffaro è quello di far gestire a un commissario la campagna elettorale politica nazionale e regionale in Sicilia - si legge nella nota - in questo modo, Prodi non solo calpesta la Costituzione ma, con spirito vendicativo, cerca di mettere le mani sull’isola".
Palazzo Chigi: "Un atto dovuto" Il governo ha fatto sapere che il decreto di "accertamento della sospensione" è "un atto dovuto" in doveroso adempimento dell’articolo 15 della legge n° 55 del 1990 che recita: "sono sospesi di diritto dalle cariche... coloro che hanno riportato una condanna non definitiva" per il delitto, tra altri, di cui all’art. 378 del Codice Penale in relazione all’articolo 416 bis dello stesso codice.
Schifani: "Il Quirinale esclude il commissariamento" "Gli uffici del Quirinale mi hanno comunicato per le vie brevi che la presidenza del Consiglio esclude qualunque ipotesi di commissariamento della Regione siciliana".
Lo fa sapere il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifani, che aggiunge: "Ciò comunque non sminuisce l’abnormità del provvedimento adottato dal presidente del Consiglio in quanto del tutto illegittimo e censurabile sotto ogni profilo di legittimità giuridica e di opportunità politica, stante le intervenute precedenti dimissioni del presidente Cuffaro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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