Palazzo Marino: «Gli studenti non occupino i treni per Roma»

«O partiamo per Roma con 15 euro o blocchiamo la Centrale». Con questo slogan i collettivi universitari in protesta contro il decreto Gelmini si sono dati appuntamento alle 15 di oggi davanti al piazzale dello scalo. La loro intenzione, in assenza di un accordo con Trenitalia sul prezzo del biglietto, è di occupare treni e binari. La società ha già fatto sapere di non aver avviato trattative e che il costo del tagliando è stabilito dai regolamenti del Gruppo. «Ci auguriamo di non dover assistere all’occupazione di treni, binari o vagoni ferroviari - afferma il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Riccardo De Corato -. Siamo sicuri che il ministro degli Interni Roberto Maroni avrà già dato precise disposizioni a prefetto e questore su come fronteggiare la situazione ed evitare caos e disagi». Intanto, in attesa dell’Onda anomala, ieri la mobilitazione ha lasciato le piazze del centro per spostarsi in periferia. I precari della Statale, riuniti sotto la sigla «Diversamentestrutturati», hanno deciso di portare le loro lezioni a Calvairate, in piazza Insubria. Complice la pioggia, si sono trasferiti nella vicina biblioteca dove, accompagnati da genitori, ragazzi, dirigenti scolastici e studenti universitari, hanno parlato di fallimento dei mutui, caro affitti e storia dell’emigrazione italiana. «Abbiamo deciso di portare la cultura nelle zone più difficili della città - spiega Eleonor, ricercatrice precaria -, nei prossimi giorni andremo al Gratosoglio e poi al parco Trotter dove spiegheremo la chimica ai bambini». Oggi sarà il turno dei passeggeri della metropolitana che, durante il viaggio, potranno prendere parte a «corsi in pillole» che si concluderanno con la consegna di un diploma simbolico. L’iniziativa è stata decisa in accordo col comitato inquilini Molise-Calvairate e con l’associazione Ponti.

«Nel quartiere - afferma Davide Caselli, operatore del comitato - sentiamo molto il problema dell’istruzione perché c’è una percentuale alta di dispersione scolastica. Con queste lezioni cerchiamo di coniugare le conoscenze dei docenti coi problemi che toccano più da vicino la nostra comunità».

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