Il palazzo della salute di Voltri si è fermato su un cartello

Il palazzo della salute di Voltri si è fermato su un cartello

A Voltri l’annuncio è ancora più lontano nel tempo e risale al novembre 2008. Claudio Burlando, pungolato proprio da alcuni servizi del Giornale sulle tante inaugurazioni ad effetto, voleva mostrare i fatti. E, punzecchiato a proposito dell’ennesimo «battesimo» della passeggiata a mare di Voltri (il cui finanziamento peraltro era un merito esclusivo della precedente giunta di Sandro Biasotti), aveva quasi sfidato il caporedattore Massimiliano Lussana a una camminata di verifica. Addirittura aveva ironizzato su chi ipotizzava una scarsa lungimiranza dei progettisti nella scelta dei materiali in una zona tanto vicina alla battigia e a rischio mareggiate. Ma certo non gli si può fare una colpa se i cavalloni hanno voluto dimostrare la sua scarsa cautela, distruggendo il lungomare e costringendo la Regione a un ulteriore stanziamento per riparare la struttura.
L’annuncio rimasto nell’aria salmastra di Voltri (ma anche sulla carta del Giornale, riportato fedelmente da un ampio servizio di Lussana dedicato al governatore) era però relativo a un altro prestigioso progetto. Indicando un capannone dismesso proprio a ridosso della passeggiata, Burlando aveva garantito che sarebbe ben presto stato trasformato in un Palazzo della Salute, questo finalmente davvero ideato e finanziato da lui e non dal suo predecessore Biasotti. Un fotografo incaricato dalla stessa Regione aveva ripreso Burlando mentre parlava dei suoi progetti ai voltresi, in particolare agli anziani, felici all’idea che l’intera zona sarebbe stata riqualificata anche con strutture loro dedicate.
In effetti da allora qualcosa è successo. Su un cancello che delimita l’accesso al vecchio capannone pericolante è comparso un cartello, con il logo della «Asl3». «Rifunzionalizzazione a scopo socio-sanitario del compendio immobiliare demaniale sito in Genova Voltri e denominato Area C.P.M. Tecsaldo», recita in un linguaggio più burocratico possibile il cartello. Come dire: se qualcuno vuol capire che lì ci verrà qualcosa di bello e utile, tanto meglio. Anche perché quel messaggio è tutto tranne che un cartello formale di inizio lavori. Non c’è un accenno a una delibera, a un importo, a una data di inizio o fine lavori, a un progetto, a un tecnico incaricato. Un annuncio e basta insomma.


E le vetrate sfondate del capannone, le porte arrugginite, le sterpaglie e i divieti di accesso sono lì a testimoniare che hanno questo annuncio di Burlando è rimasto sulla carta. Carta di Giornale, cui lui stesso aveva provocatoriamente chiesto di fare da cane da guardia.

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